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Ben vengano i privati nella gestione dell’aeroporto di Birgi. Il PSI prende posizione

di Nicola Baldarotta

Un’analisi veloce ma fondata, quella che il vicesegretario nazionale del PSI, nonché segretario regionale dei socialisti siciliani, compie sulla questione legata al rilancio dell’aeroporto Vincenzo Florio di Birgi.

L’onorevole Nino Oddo prende spunto dalle polemiche sorte in questi giorni a seguito delle dichiarazioni dell’imprenditore Valerio Antonini sulla necessità di assicurare un futuro economico più certo, potenziando la struttura, all’aeroporto della provincia di Trapani.

Antonini, come noto, ha lanciato l’ipotesi di essere interessato ad entrare, come stakeholder privato, nella gestione del Florio: un raddoppio della stazione e l’apertura ai voli privati da e per l’estero, su tutte, le soluzioni alle quali l’imprenditore ha accennato sottolineando il fatto che, stando così le cose, l’aeroporto di Birgi non potrà fare mai a meno dei milioni erogati dalla Regione Sicilia per mantenerlo in vita.

La polemica a distanza che si è innescata tra Valerio Antonini e l’attuale presidente di Airgest, Salvatore Ombra, ha aperto di fatto le riflessioni dei socialisti che affidano al loro vicesegretario nazionale Nino Oddo l’apertura di un confronto costruttivo.

Per l’ex parlamentare regionale, infatti, “la rilevanza dello scalo, rispetto allo sviluppo socio-economico di questo territorio, è talmente evidente che sarebbe deprecabile derubricarla a mera polemica giornalistica. L’ aeroporto, pur con tutta la buona volontà dell’attuale management, che per inciso sta facendo un buon lavoro, rimane fortemente legato ai sostegni finanziari della Regione”.

Non è la prima volta, in effetti, che Oddo pone l’accento sul continuo esborso di mamma Regione per salvare l’aeroporto di Birgi. Un aeroporto che, sottolinea il vicesegretario nazionale del PSI, sconta un problema dimensionale che non gli non potrà mai consentire di raggiungere i circa 3 milioni di passeggeri annui che secondo gli esperti del settore possono consentire un assoluta autonomia finanziaria della gestione.

“Non a caso – precisa Oddo – gli strumenti di programmazione europea prevedono, da tempo, due poli aeroportuali in Sicilia che siano in grado di raggruppare i 5 scali oggi esistenti”. Per i socialisti, quindi, le vie da seguire sono solo due: un rapporto di simbiosi, anche azionaria fra Airgest e Gesap, che consentirebbe ovvie economie di scala e maggiore forza contrattuale rispetto ai vettori come la Ryanair, oppure l’ingresso dei privati nel capitale dell’Airgest.

L’apertura all’idea imprenditoriale di Valerio Antonini, pertanto, è scontata: “Se oggi un imprenditore italiano, che sta fortemente investendo a Trapani mostra interesse la considero una opportunità. Soprattutto per un territorio che finora sconta la poca capacità di attrarre investimenti, per le nostre ataviche criticità burocratiche e anche culturali. E mi sembrano frutto di retaggi sottoculturali le resistenze rispetto a queste manifestazioni d’interesse di Antonini”.

I socialisti vedono la vicenda in positivo e anzi auspicano che altri imprenditori seguano il suo esempio nel prossimo futuro.

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