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venerdì, Aprile 19, 2024
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Trentamila visitatori per il secondo weekend delle Vie dei Tesori: ventimila a Palermo, 3500 a Catania, seguono Sciacca, il Ragusano, Cefalù e Erice

Nel secondo weekend di ottobre delle Vie dei Tesori si sfiorano le trentamila presenze, almeno diecimila in più del fine settimana di debutto. I visitatori hanno ovviamente riempito Palermo, la “capitana”, che ha messo insieme 19.750 presenze che sommate alle 15 mila del primo weekend portano a quasi trentacinque mila visitatori. Non sono numeri da rassegna precovid – l’edizione del 2019 fu entusiasmante – ma sottolineano una sicura ripresa e una grande voglia di riprendersi spazi culturali e città.  E non solo a Palermo: Catania, funestata dal maltempo, ha messo insieme 3650 visitatori seguita, a sorpresa, da Sciacca che segna un’ottima performance da 1890 presenze; e ancora il Ragusano ne accoglie 2800 tra Ragusa e Scicli. Buona performances per Cefalù che, nonostante abbia praticamente dovuto rinunciare al sabato perché tutto il centro era chiuso per le riprese di “Indiana Jones 5”, ha messo lo stesso insieme 912 visitatori, mentre in 502 sono saliti fino a Erice. E ci si prepara al prossimo fine settimana, il terzo per Palermo e Catania, l’ultimo per Sciacca, Ragusa, Scicli, Erice e Cefalù.

Ed eccoci al dettaglio: a Palermo il trend del primo weekend ha retto, anche se qualche ora sotto la pioggia: restano ancora in vetta la Chiesa di Santa Caterina tra stucchi e marmi mischi (ma anche il monastero accanto è amatissimo): supera per pochi ingressi Palazzo Costantino con i suoi muri scrostati e lo stupefacente affresco superstite del Velasco. Sempre affascinante il percorso arabo normanno e San Giovanni degli Eremiti, e molta curiosità ha suscitato l’appena recuperato Palazzo Oneto. Al loro debutto questo weekend, sia le sorgenti del Gabriele che i serbatoi di San Ciro che, in maniera diversa, raccontano i percorsi degli acquedotti cittadini. Sold out in poche ore le visite alla Banca d’Italia, ma sono soprattutto andati esauriti sia le teatralizzazioni – oltre alle visite guidate a Palazzo Alliata, sempre graditissime, Stefania Blandeburgo veste panni diversi, dalla dimessa Margheritina, moglie del poeta Peppe Schiera all’elegante zia Mimmi, ultima nobile signora di Villa Pottino: ovunque è stata applauditissima – che i concerti: quelli da camera con gli Amici della Musica tra le volute liberty di Villa Virginia, al recital pianistico di Floriana Franchina nei giardini della Zisa. E come sempre, sono state frequentate e sono state spesso esaurite, molte delle passeggiate guidate alla scoperta del centro storico.

Catania piacciono sempre i palazzi, ormai è cosa nota, e l’isola pedonale molto apprezzata dai catanesi, ha reso più comodo il transito per le vie del centro: e infatti ecco l’eleganza sontuosa di Palazzo Scuderi Libertini, gli arredi originali di Palazzo degli Elefanti, sede istituzionale del Comune e di palazzo Asmundo di Gisira, oggi trasformato in hotel di charme; il pubblico – che si è riversato anche all’enorme chiesa di San Nicolò l’Arena– ha dovuto rinunciare a diverse esperienze fuori porta, ma sono già tantissime le prenotazioni per il prossimo fine settimana.

La vera sorpresa di questo weekend è stata comunque Sciacca: che ha contato addirittura 1890 visitatori che hanno sciamato per le vie della cittadina, dal lungomare al centro storico. Ma la parte del padrone l’ha fatta la chiesa dello Spasimo che da sola ha messo insieme  500 ingressi: lo spazio ritrovato dopo la chiusura di oltre sessant’anni, ha riscosso l’interesse e i ricordi degli stessi saccensi che hanno potuto ammirare le opere di Franco Accursio Gulino: la sua personale “Domus” ha avviato uno stretto colloquio con la chiesa slabbrata. Seguivano da presso i tetti del Carmine, con l’affaccio sulla città dal campanile, e l’inattesa parte  medievale della chiesa. Grande interesse per le case private: dalla residenza del medico De Cicco, affacciata sul porto, a palazzo Licata Borsellino con il suo giardino segreto.

Anche a Ragusa hanno funzionato i palazzi, un must di ogni anno: palazzo Arezzo di Trifiletti dove i visitatori – sono stati 1786 nei due giorni – sono entrati sulla scia dei racconti degli stessi proprietari; e il Circolo di Conversazione, con la sua aria affettuosamente retrò. Quest’anno la sorpresa era quella di Cave Gonfalone, la latomia scavata nel cuore della città, e tanto bambini hanno partecipato ai laboratori su Bruno Munari. In poco più di mille hanno raggiunto la Scicli barocca dove le grotte di Chiafura hanno sempre un fascino immenso; ma anche l’atmosfera antica della Farmacia Cartia, tra vasi, provette e albarelli, non ha mancato di far innamorare i visitatori. Ed eccoci alle due debuttanti: Cefalù di fatto, ha potuto contare solo sulla giornata di domenica, ma ha messo insieme un bellissimo successo da 912 presenze, soprattutto legate ai percorsi e ai siti arrampicati sulla Rocca. Erice ha aperto i suoi tesori: soprattutto tra la sontuosa bellezza di Casa Santa di Sales e l’intellettuale Torretta Pepoli, si sono raccolti oltre cinquecento visitatori.

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