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sabato, Aprile 20, 2024
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Trapani resta a casa

Prima domenica di isolamento in città. I trapanesi si stanno attenendo scrupolosamente alle disposizioni del governo. Questa mattina strade deserte e pochissime persone in giro.

di Mario Torrente

Strade deserte con poche, pochissime auto e persone in giro. La città questa mattina, nella prima domenica di isolamento per fermare il dilagare del coronavirus nel paese, si presentava vuota e silenziosa in ogni suo angolo. A rompere il silenzio, ogni tanto, qualche Inno di Mameli che proveniva dalle abitazioni. Dai balconi c’è stato anche chi ha esposto la bandiera italiana oltre che i disegni della campagna #andratuttobene rimbalzata da una bacheca all’altra dei social network, diventati fondamentali per tenere i contatti con gli altri.  Ma questa prima settimana di isolamento ha fatto riscoprire il “chiacchiericcio” tra un balcone e l’altro delle palazzine. L’affacciarsi alla finestra ha preso un nuovo sapore. Si cerca di far di necessità virtù. Come si può. Staccando dagli smartphone, diventati quasi il cordone ombelicale con amici e parenti tra messaggi, chat e videochiamate, e dai notiziari che aggiornano continumente sull’emergenza coronavirus.

È stata insomma una domenica mattina all’insegna del “tutti a casa”. Ma per davvero. Nessuno escluso.  Anche in quella fascia oraria che solitamente è l’ora di punta delle uscite del fine settimana, tra le 11 e mezzogiorno, Trapani è rimasta con le strade vuote. Posteggi compresi, come quello di piazza Vittorio, senza auto in sosta. Niente messe nelle chiese e annullate tutte le attività che solitamente animano il fine settimana. Circolazione azzerata in centrali nodi viari come quelli di piazza Martiri d’Ungheria, piazza Vittorio Emanuele e piazza Sant’Agostino. Deserta anche la sempre trafficatissima via Fardella, come la via Ammiraglio Staiti, corso Italia, viale Regina Margherita, via XXX Gennaio, la Marina nel tratto della passeggiata fino alla Madonna Stella Maris. Al porto niente passeggeri pronti ad imbarcarsi per le isole se non chi si è dovuto spostare dalle Egadi per necessità. Per il resto nel nuovo terminal non c’era nessuno. Stesso quadro in altre zone del centro urbano, così come nel lungomare Dante Alighieri, corso Piersanti Mattarella e la via Marsala, proprio per citare alcune arterie viarie dove pedoni e automobilisti non mancano mai. Stamattina, invece, erano avvolte in un silenzio irreale. E se non fosse stato per i bei colori di una giornata pressoché primaverile, ne sarebbe venuto fuori un quadro quasi spettrale.

Nonostante il bel tempo di oggi, i trapanesi sono dunque rimasti a casa, evitando passeggiate in riva al mare e trasferte in campagna. Consapevoli della situazione di emergenza e della responsabilità che grava su ciascun cittadino. Nessuno escluso. Poche anche le persone in bicicletta, a piedi, o a correre. Chi lo ha fatto, si è attenuto alle regole: da solo, senza gruppi e gruppetti. E chi era in giro oggi, per lo più lo ha fatto con la mascherina al volto. Insomma, l’imperativo è rispettare le disposizioni arrivate dal governo per fermare i contagi del Covid-19.

Completamente vuoto anche il centro storico, con la via Garibaldi, corso Vittorio Emanuele e via Torrearsa completamente senza pedoni. Comprese le strade limitrofe. Non c’era nessuno anche nella zona del porto peschereccio e nel piazzale davanti al Lazzaretto, dove solitamente la domenica, ma anche nel resto della settimana, è un via vai continuo di auto e di persone a piedi che si concedono una passeggiata per respirare un po’ di aria di mare e vedere “che tempo c’è”. Ammirando la maestosa sagoma della Colombaia. I trapanesi hanno anche rinunciato alla loro passeggiata domenicale a Torre di Ligny. Anche qui stamattina non c’era nessuno a respirare un po’ di aria di mare o a godersi i raggi del sole di una domenica di metà marzo che sicuramente resterà impressa nella memoria della città. Come i silenzi che ormai da giorni avvolgono l’intero centro urbano di Trapani e tutto il suo hinterland.

E così, stando a casa, anche ad una certa distanza si riesce a sentire il sottofondo del mare o il cinguettio degli uccelli in questa strana atmosfera cittadina, senza brusio e frastuono, che sta accompagnando un’intera comunità in questi giorni surreali tra paura e speranza per il futuro. Con quel “andrà tutto bene” che rimbalza da una casa all’altra, soprattutto sui social network, dando coraggio e proiettando tutti su quando l’emergenza sarà rientrata. Verso il tanto agognato ritorno alla normalità. Si spera presto e magari con una ritrovata riscoperta di quei valori, a partire dalla solidaretà e dall’umanità, che stanno venendo fuori in questi giorni di difficoltà. E che potrebbe fare riapprezzare le piccole cose, come una stretta di mano, un abbraccio o uno sguardo senza diffidenze reciproche. Tutto quel contorno di abitudini e comportamenti che presi dalla quotidianità e della frenesia dei tempi moderni siamo un po’ tutti portati a dare per scontato. Ma che in realtà non lo sono. Lo abbiamo scoperto in questi giorni. Prenderne consapevolezza sarebbe già un buon modo per ripartire. 

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