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venerdì, Aprile 19, 2024
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Il processo s’ha da fare

Il Tribunale di Trapani ha rigettato, oggi, la richiesta di guarentigie parlamentari avanzate dal Senatore Santangelo.

Le affermazioni del Senatore Maurizio Santangelo non rientravano nelle guarentigie costituzionalmente garantite ai parlamentari nell’esercizio delle funzioni, bensì «nella qualità di leader politico di paritito». Così s’è pronunciato stamani il giudice Francesco Giarrusso nel procedimento a carico dell’esponente grillino per diffamazione aggravata nei confronti della nostra emittente. Il parlamentare, in più di una occasione, si scagliò contro Telesud rea di «censurare» le problematiche dei trapanesi e di non dare il giusto spazio ai grillini. E per non farsi mancare nulla sproloquiò su fantomatici endorsement in favore di alcuni candidati durante la campagna elettorale. Con l’aggravante che ne “approfittassimo” per “immaginifici regimi di monopolio”. Affermazioni gravissime che già il Giudice per le indagini preliminari, Cavasino, rifiutò di archiviare reputandole meritevoli di un processo. Oggi il GOT trapanese ha rigettato la richiesta di improcedibilità per violazione dell’articolo 68 della Costituzione presentato dai legali di Santangelo, Vincenzo Esposito e Sergio Sciuto. I due avvocati, adesso, hanno richiesto di proseguire con il rito abbreviato. La discussione in camera di consiglio è fissata per il prossimo 19 febbraio . «Accolgo serenamente il pronunciamento del giudice Giarrusso – ha dichiarato il presidente di Telesud, Massimo Marino -. Le falsità di Santangelo, così come argomentato dal nostro legale, Giuseppina Montericcio, erano ben lungi dal poter essere circoscritte alla attività del parlamentare». «Non posso tuttavia che stigmatizzare – continua il numero uno del gruppo editoriale -, ancora una volta, il comportamento del senatore che ha ritenuto – in netta controtendenza con i tanto sbandierati valori pentastellati, i quali dovrebbero combattere, nella circostanza a chiacchiere…, i privilegi della casta – di rifugiare proprio su uno di essi. Certamente tra i più odiosi: quello di non essere responsabili delle proprie affermazioni per l’esercizio delle funzioni parlamentari. Già due giudici gli hanno detto che non era questo il caso. A febbraio vedremo se costituivano un reato penale».

A seguito dell’ordinanza del Tribunale di Trapani 2580/2019 del 03/12/2019 aggiungiamo il seguente testo di rettifica.

“La decisione è stata assunta dal GOT in data 15/11/2019 con riferimento alla eccezione di improcedibilità sollevata dalla difesa dell’imputato con riferimento agli artt. 3 l. 140/2003 e 68 della Costituzione, solo ed esclusivamente in base al contenuto letterale del decreto di citazione diretta a giudizio, con esclusione di qualsiasi valutazione sul merito, peraltro, allo stato non ammissibile essendo stata assunta nella fase preliminare al dibattimento, prima della formulazione di qualsiasi ulteriore istanza anche in ordine alla scelta del rito”.
“Il Gip, dott. A. Cavasino, chiamato funzionalmente a decidere sull’operatività delle esimenti di cui all’art. 3 l. 140/2003 e 68 della Costituzione, ritenendo assorbita la relativa questione su qualunque altra posta a fondamento della richiesta di archiviazione da parte del P.M. per la ritenuta “non offensività delle espressioni proferite dall’indagato”, non ha disposto il rinvio a giudizio, decisione per la quale non era funzionalmente competente trattandosi di reati per i quali è prevista la citazione diretta a giudizio, ma che fossero espletate ulteriori indagini per verificare l’operatività dell’esimente di cui al su indicato art.68 cost., preliminare a qualsiasi altra decisione. A seguito del provvedimento del GIP del 9.5.18 la Procura ha emesso avviso di conclusioni indagini in data 18.5.18″.

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