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martedì, Aprile 30, 2024
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Sopralluogo al dissalatore

di Mario Torrente

Oggi i tecnici nominati dal presidente Schifani per la crisi idrica faranno un sopralluogo nel dissalatore di Trapani per valutare la sua riattivazione per fronteggiare i seri problemi che riguardano la mancanza d’acqua in Sicilia.

Continua a tenere banco in Sicilia la crisi idrica. E tra le ipotesi in campo per non lasciare a secco l’isola, per di più in piena stagione turistica, c’è quella di riattivare i dissalatori fermi, tra cui anche quello di Trapani, che non è più in funzione dal 2014. Quindi da dieci anni,

Il sopralluogo, in programma per oggi nell’impianto realizzato negli anni Novanta davanti le Saline e vicino al depuratore, servirà proprio ad appurare le condizioni della struttura, in condizoni di abbandono da tempo e per di più vandalizzata e depredata più volte in questi anni. C’è da capire se e come il dissalatore di Trapani potrà tornare in funzione, con quali costi e tempi per essere nuovamente operativo ed immettere acqua nelle condotte dopo il processo di dissalazione. Il sopralluogo riguarderà anche la stazione di pompaggio che si trova nei pressi del fiume Lenzi Baiata, all’interno della Riserva delle Saline.

Va comunque detto che il dissalatore di Trapani risale ai primi anni Novanta e quando assicurava l’erogazione idrica nel territorio, con una portata di oltre 300 litri al secondo, usava una tecnologia che oggi è decisamente obsoleta e ampiamente superata, con costi di gestione piuttosto alti ed una qualità dell’acqua già allora ritenuta non proprio ottimale.

A questo bisogna aggiungere i danni accumulati in questi dieci anni di fermo. Tutto dipende, quindi, da cosa verrà fuori dal sopralluogo di oggi: se l’impianto si può ancora utilizzare, e con quali costi e tempi, o se invece l’ipotesi di un suo ripristino è da escludere. Puntando semmai, sempre in materia di utilizzo dell’acqua del mare, ad un nuovo dissalatore.

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