“Per respirare un po’ di cultura trapanese ci recheremo a Venezia”. A lanciare la provocazione è Laura Montanti. Il riferimento è alla “Pop-Beat Italia 1960-1979 Liberi di sognare”, la mostra inaugurata in questi giorni nella prestigiosa basilica Palladiana di Vicenza.
L’evento, che esplora lo spirito e l’atmosfera culturale degli anni 60 e 70 in Italia, dedica uno spazio rilevante “alla vicenda artistica militante dell’ANTIGRUPPO siciliano”, movimento letterario che ebbe nel poeta e scrittore siculo-americano Nat Scammacca il suo fondatore e l’esponente di spicco.
Di Nat Scammacca e dell’Antigruppo si mettono in luce i contatti con gli esponenti della Beat Generation americana (Ferlinghetti, Corso, Ginsberg) e l’originalità dell’impegno culturale.
E’ ben noto che Nat Scammacca visse ad Erice e a Trapani e che fra gli esponenti dell’Antigruppo che operarono nella nostra provincia si annoverano scrittori ed intellettuali del calibro di Rolando Certa, Gianni Diecidue, Franco di Marco, solo per citarne alcuni.
Montanti si pone e pone una domanda: “Mi chiedo e chiedo: ma Trapani -“Città che legge” e candidata a “Capitale italiana del libro 2024”- ed Erice , la cui ‘Fondazione Erice Arte’ pende e dipende solo e soltanto dal Vittoriale di D’Annunzio, che cosa intendono per cultura se ignorano figure e movimenti importanti come Scammacca, l’Antigruppo ed i suoi esponenti, nati e cresciuti proprio qui?”.