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venerdì, Maggio 3, 2024
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Il libro della domenica

di Serena Giacalone

“La Sicilia si interpone tra l’Africa e l’Italia. Attualmente è l’unico obiettivo entro il raggio d’azione degli aerei di base a Malta e in Nord Africa. È per questo motivo che attaccheremo là”.

Tali sono le parole con cui Franklin Delano Roosevelt, presidente degli Stati Uniti, annuncia l’operazione Husky: lo sbarco delle truppe alleate in Sicilia. 

Un attacco alla porta d’ingresso della penisola italiana da sud, con l’intento di stringere in una morsa letale il regime nazifascista di Hitler e Mussolini.

Il 9 luglio 1943, i primi ordigni cadono sulla città di Catania, portando la guerra. Tra le vittime, come sempre, ci sono i civili, i cittadini costretti a un conflitto non cercato, con distruzione e morte ovunque. Tra di loro ci sono Vittorio Floridia, professore di latino e greco, con la moglie Agata e i tre figli Luca, Elena e il piccolo Michele. In pochi istanti, la loro vita cambia per sempre, con i missili che abbassano interi edifici al suolo. All’improvviso, si fa strada la consapevolezza dell’inutilità di tutto, con passato, presente e futuro che si annullano. 

Ciò che è stato realizzato e pianificato crolla sotto i colpi delle bombe, nel tempo di un boato.

La famiglia Floridia è costretta a fuggire come la maggior parte della popolazione catanese. Vittorio ha un amico epistolare, don Luigi Villalba, fratello di un suo compagno d’armi nella prima guerra mondiale. Don Luigi, sin dall’inizio del conflitto, offre protezione alla famiglia Floridia presso la loro tenuta di campagna ad Acate: la casa del carrubo. Una dimora dove si erge verso il cielo l’albero di carrubo, simbolo rassicurante.

Vittorio invia avanti la sua famiglia, affidandola al figlio maggiore Luca. Lui desidera restare in città per salvare ciò che può dei beni ancora custoditi tra le macerie del suo appartamento nel centro di Catania. Un bivio che divide le strade dei Floridia, costretti ad affrontare le difficoltà della guerra lontano dal padre.

I Villalba accolgono i rifugiati come membri della famiglia, dimostrando attenzione, solidarietà reciproca e grande altruismo. Tuttavia, per don Luigi Villalba, quest’arrivo improvviso è come un fulmine a ciel sereno che riporta alla luce un segreto che deve rimanere sepolto. Il passato di Don Luigi non lo ha sempre visto come un semplice farmacista di paese. Che cosa faceva prima dell’avvento del fascismo e dello scoppio della guerra? E quali legami esistono con la storia della famiglia Floridia? Un personaggio enigmatico attorno al quale ruota buona parte della narrazione.

Nessuno deve mai scoprire il suo segreto in paese. Ne va dell’onore. Ma non del suo. Questo è qualcosa che lui non si perdonerebbe mai.

All’ombra del carrubo e nel piccolo paese di Acate si intrecciano le vicende dei protagonisti, liberamente ispirate a racconti che l’autrice Barbara Bellomo ha ascoltato dai nonni e dagli amici di famiglia nel corso della sua vita. Le vite dei Floridia e dei Villalba riflettono quelle di molte famiglie che hanno dovuto affrontare gli orrori della guerra.

In definitiva, si tratta di un libro che ci trasporta indietro nel tempo, mostrandoci un’epoca dura e piena di sofferenza. Una lettura che vi consiglio vivamente. 

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