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giovedì, Marzo 28, 2024
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Sequestro di beni per il marsalese Vincenzo Crimi

Beni immobili, aziende e disponibilità finanziarie, per oltre un milione di euro, sequestrati dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo, al trafficante marsalese Vincenzo Crimi. L’uomo nel 2000 era stato già sottoposto  a misura di prevenzione personale per reati in materia di sostanze stupefacenti e nel 2017 arrestato,  insieme ad altri 8 soggetti, dagli investigatori del GICO del Nucleo PEF di Palermo. Le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, avevano permesso di smantellare un’organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti, per lo più cocaina, operante nel comprensorio trapanese, con fonti di approvvigionamento fra le provincie di Agrigento, Trapani, Palermo, Roma e in Spagna. Il procedimento, che ha tratto origine anche dalle dichiarazioni rese nel 2013 dall’allora collaboratore di giustizia Giuseppe Tuzzolino, ha portato alla condanna in primo grado di Crimi alla pena di anni 8 di reclusione. A seguito di approfonditi accertamenti economico-patrimoniali è emersa una notevole disponibilità di beni assolutamente non congrui con la situazione reddituale del nucleo familiare dello stesso. Crimi, infatti, ha effettuato investimenti in attività commerciali, beni immobili, beni mobili e rapporti bancari/postali sproporzionati rispetto alle entrate lecite dichiarate e alle proprie disponibilità economiche. Con il provvedimento sono così state sequestrate due imprese (con relativo complesso aziendale) con sede a Marsala (TP) nell’ambito del rimessaggio di imbarcazioni e noleggio di attrezzature edili; una villetta ubicata a Marsala; un’autovettura e 21 tra conti correnti-depositi a risparmio-polizze.

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