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Trapani, nove mesi di raccolta dei rifiuti porta a porta

A nove mesi dall’avvio della raccolta differenziata a Trapani l’amministrazione comunale si appresta a fare un primo bilancio del servizio che sarà al centro di un incontro che il sindaco Tranchida e l’assessore Romano convocheranno nei prossimi giorni. Intanto oggi facciamo un punto della situazione “fotografando” la situazione in città.

Ormai la raccolta differenziata a Trapani è entrata a regime. I cittadini hanno preso dimestichezza con i mastelli ed il calendario del ritiro porta a porta. Le percentuali sono in salita e nel territorio comunale del capoluogo, in base agli ultimi dati del mese di agosto, ormai si viaggia oltre il 60 per cento di differenziata. Ma c’è sempre da fare i conti con il problema dell’abbandono dei rifiuti per le strade. L’inciviltà e la cattiva educazione continuano a tenere banco, con sacchetti di immondizia che vengono lasciati praticamente ovunque, nelle strade o nei marciapiedi come davanti i cestini getta carta. Così andando in giro si trova spazzatura praticamente ovunque, con i mezzi di Energetikambiente costretti a fare su e giù per la città per andare a togliere i sacchetti lasciati dove capita. Come le bottiglie, la plastica, le cartacee. Per non parlare degli ingombranti che spuntano dall’oggi al domani negli angoli del centro urbano, così come nelle campagne dell’hinterland. Dove continuano a prendere forma vedere e proprie discariche a cielo aperto. Il quadro che ne viene è di una città sporca. Nonostante gli sforzi fatti dai cittadini che fanno la differenziata. Oltre che del personale che si occupa della raccolta dei rifiuti. Ma pulita una strada nel giro di poche ore spunta altra immondizia. Praticamente è un inseguire continuamente chi imperterrito si ostina a non rispettare le regole. Sporcando dove altri hanno pulito poco prima. A Trapani c’è un problema serio. Che forse va oltre il concetto di inciviltà e mancanza di educazione. Con un danno di immagine per l’intera collettività. E problemi igienico-sanitari che si possono ripercuotere sulla salute dei cittadini.

Mario Torrente

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