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“Operazione Sea Ghosts”

Sgominata dalla Guardia di Finanza una banda dedita al traffico di migranti e sigarette

Viaggi “fantasma” tra la Tunisia e le coste del trapanese e traffico di sigarette di contrabbando. I finanzieri della Compagnia di Marsala hanno dato esecuzione, questa mattina, ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del tribunale di Palermo, nei confronti di otto persone, 4 italiani e 4 tunisini, chiamati a rispondere di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e contrabbando di sigarette. L’operazione denominata “Sea Ghosts” è frutto di una lunga e complessa attività di indagine sviluppata attraverso intercettazioni telefoniche e controlli in mare da parte delle motovedette della Guardia di Finanza di Mazara del Vallo. A capo dell’organizzazione, secondo gli inquirenti, due italiani e un tunisino: Nizar Zayar, Giuseppe Vasile e Angelo Licciardi, tutti destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere. Quest’ultimo era stato arrestato, e succesivamente scarcerato, lo scorso mese di aprile, nell’ambito di un’inchiesta proprio su un traffico di clandestini. Sarebbe stato proprio Licciardi – secondo la tesi degli inquirenti – a gestire le “casse” dell’associazione, ripartendo i guadagni e, attraverso Giuseppe Vasile, a provvedere all’acquisto e la custodia dei natanti utilizzati per le traversate. Altri tre tunisi, colpiti anch’essi dalla cutodia cautelare in carcere, avrebbero invece svolto il ruolo di “procacciatori” di “agnelli” – così chiamavano i migranti parlando al telefono – disposti a sborsare dai 3000 agli 8000 euro per raggiungere le coste italiane. I tre avrebbero anche ricoperto il ruolo di scafisti. Una volta giunti in sicilia, gli immigrati venivano regolarizzati attraverso la proprietaria di un’azienda agricola, Giuseppa Randazzo, di Marsala, finita agli arresti domiciliari. La donna provvedeva sistematicamente a stipulare contratti di lavoro dipendente fittizi con un duplice fine: consentire, da un lato, ai clandestini di ottenere e rinnovare il permesso di soggiorno per motivi di lavoro e, dall’altro lato, di percepire indebite indennità di disoccupazione agricola dall’Inps. Agli arresti domiciliari anche il trapanese Sergio Carpentieri accusato di aver messo a disposizione un gommone per le traversate. L’organizzazione si avvaleva infati di potenti gommoni, in modo da affettuare i viaggi in una notte. I pagamenti avvenivano prima dell’imbarco in Tunisia, dove venivano anche caricate le sigarette. Ogni stecca, comprata nel paese Nordafricano a 6/7 euro, garantiva un guadagno di circa venti euro all’organizzazione, con un ulteriore guadagno di almeno 25.000 euro a viaggio. Nel corso delle indagini, avviate nel 2016, i finanzieri hanno intercettato in mare cinque “viaggi fantasma”, arrestando in flagranza di reato, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sei scafisti e sottoponendo a sequestro 990 chili di sigarette di contrabbando e tre gommoni utilizzati per le traversate.

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