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lunedì, Maggio 6, 2024
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Blitz antidroga nel rione San Giuliano, dieci arresti all’alba di oggi

Una “piazza” di spaccio, gestita da un intero nucleo familiare, è stata smantellata dalla polizia di Trapani nel popolare rione San Giuliano. All’alba di oggi il blitz culminato in dieci arresti: sei uomini e quattro donne chiamati a rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Sette sono finiti in carcere. Tre ai “domiciliari”. Altri due indagati, invece, sono stati sottoposti all’obbligo di dimora.

Le indagini hanno preso il via nel settembre del 2020. Dall’attività sarebbe emerso che il quartiere era stato trasformato nella “roccaforte” della cocaina, del crack e dell’hashish da una intera famiglia. A capo del sodalizio, un trapanese di 40 anni con alle spalle precedenti specifici. L’uomo, assieme all’ ex moglie, avrebbe adibito a luoghidi spaccio dapprima, due abitazioni e un garage e, in seguito, un’intera piazza del rione.

Gli immobili, con porte e finestre blindate, protette da sbarre di ferro, sarebbero stati presidiati h 24 da una rete di pusher che, a turno, avrebbero ceduto lo stupefacente ai numerosi acquirenti, in qualsiasi ora del giorno e della notte; sui muri perimetrali degli immobili, il sodalizio avrebbe inoltre installato delle telecamere, necessarie a controllare l’identità degli acquirenti che accedevano all’immobile.

Le indagini, condotte dagli investigatori della Squadra Mobile di Trapani, avrebbero accertato che le cessioni della sostanza, avvenivano attraverso le grate, che rimanevano sempre serrate, verosimilmente, allo scopo di ostacolare eventuali, improvvise irruzioni delle forze di polizia.

Dopo alcune perquisizioni subite, il gruppo sgominato, probabilmente per scongiurare il pericolo di nuovi sequestri e di conseguenza nuove perdite di stupefacente e denaro, avrebbe affidato la provvista della droga a tre donne del quartiere, ritenute ‘insospettabili’, lasciando nei luoghi dello spaccio il solo quantitativo destinato alle cessioni giornaliere.

Le tre donne, sottoposte ai “domiciliari”, nel dicembre del 2020 erano state arrestate dalla Squadra Mobile di Trapani perché trovate nella disponibilità di 366 grammi di cocaina.

L’inchiesta ha inoltre permesso di individuare i fornitori dello stupefacente: si tratta di tre trapanesi, con precedenti specifici, due dei quali sottoposti alla custodia cautelare in carcere, il terzo all’obbligo di dimora. Per reperire la droga, i tre, in alcuni casi si sarebbero affidati alla vicina provincia palermitana.

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati circa 530 grammi di cocaina e crack e oltre 120 grammi di hashish; tuttavia, le investigazioni avrebbero permesso di documentare quasi duecento cessioni di stupefacente. Secondo una stima approssimativa, il volume di affari del sodalizio si aggirava intorno ai 2000 euro giornalieri.

Le risultanze investigative, compendiate nell’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari, avrebbero dimostrato che il capo famiglia, insieme all’ex moglie, si sarebbe servito, per il confezionamento dello stupefacente e per le cessioni, tra gli altri, anche di uno dei figli della coppia. Nei confronti del ragazzo, il Tribunale per i minorenni ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere. (*LuTod*)

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