di Serena Giacalone
Un richiamo chiaro alla difesa dei diritti delle donne e all’autodeterminazione individuale. Così si potrebbe sintetizzare la posizione decisa e inequivocabile assunta dalla CGIL e dalla UIL di Trapani riguardo all’emendamento al DL PNRR che potrebbe consentire l’introduzione delle associazioni pro-life nei consultori italiani.
Per i rappresentanti sindacali, questa mossa rappresenta un notevole passo indietro rispetto ai progressi faticosamente conquistati dalla società in termini di diritti e libertà femminili. Le sigle hanno infatti posto l’attenzione su come in un momento in cui la Francia sta inserendo il diritto all’aborto nella sua Costituzione e il Parlamento Europeo ha votato a favore dell’inclusione dell’aborto nella Carta dei diritti europei, l’Italia si trovi invece in una posizione contrastante. La CGIL e la UIL sottolineano con forza la loro opposizione a qualsiasi forma di regressione dei diritti e si impegnano a vigilare affinché i consultori rimangano luoghi di supporto neutrali e professionali, esenti da pressioni ideologiche che potrebbero compromettere l’accesso ai servizi e le libertà individuali, questi ultimi diritti inalienabili.