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giovedì, Aprile 25, 2024
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Monte Erice continua a bruciare

di Mario Torrente

È stato un autentico inferno di fuoco. Ieri pomeriggio Bonagia si è ritrovata avvolta nel fumo, con le fiamme vicino alle case e la gente costretta  a scappare tanto era irrespirabile l’aria. Scene da apocalisse, con le persone che hanno trovato riparo vicino al mare e le fiamme che sono arrivate lungo la strada provinciale, riuscendo a passare dall’altro lato e arrivando quindi praticamente sulla costa. Alla fine la strada è stata chiusa al traffico, con il traffico deviato a Valderice prima dello svincolo. Mentre sotto i costoni rocciosi le persone cercavano di salvare le loro case dandosi da fare con secchielli e manichette dell’acqua. L’incendio è stato molto vasto ed a Bonagia non si era mai visto nulla del genere. Ad un certo punto in certe zone, come all’ingresso del sentiero che sale per san Matteo, dalla montagna sono iniziati a cadere pietre. Con il fuoco praticamente sopra e a pochi metri dalle case.  L’intero versante di Bonagia e Pizzolungo è stato aggredito dal fuoco e stamattina si è svegliato completamente annerito. A quanto pare l’incendio sarebbe partito nei pressi di San Matteo mentre un  altro punto fuoco è stato individuato nella parte alta di Bonagia, per poi aggredire la zona delle case e risalire lungo il costone roccioso, avvolgendo il “pizzo” e dirigendosi verso la zona di contrada Crocifissello e contrada emiliana, dove la paura è stata tanta. Da qui le fiamme hanno svalicato dalle curve del nono chilometro arrivando a Pizzolungo, quasi andando a congiungersi con la parte devastata lo scorso giugno dall’incendio partito da San Cusumano. Insomma, metà montagna è stata ridotta in cenere. Le fiamme hanno anche devastato l’area demaniale di San Matteo, dove c’era uno degli ultimi polmone verdi della montagna di erice. C’era. Perché il bosco, con i suoi alberi e le chiome verdi, non esiste più.  La Forestale è però riuscita a salvare i cavalli e gli asini panteschi. Per il resto, tutto devastato. Quella che era una vera e propria oasi naturalistica, un angolo di paradiso con panorami da incanto sul golfo di Bonagia, ha bruciato per tutta la notte e stamattina si è svegliata completamente annerita. Solo dopo l’alba sono potuti intervenire tre canadair e l’elicottero della Forestale, che hanno fatto su e giù dal mare per lanciare acqua sul rogo per tutta la mattina, con il vento di scirocco che ha continuato a soffiare ed il fronte del fuoco praticamente sotto la Casazza. E l’allerta resterà alta per tutta la giornata di oggi. Si temono altri focolai. Anche perché la scorsa notte mentre bruciava San Matteo, con le squadra di spegnimento impegnate in questo versante della montagna, altri due incendi sono divampati nella parte opposta della montagna, nel lato che guarda verso Trapani, sotto il belvedere San Nicola e lungo il sentiero di Sant’Anna, praticamente sotto i piloni della funivia. Il che conferma la matrice dolosa di questi roghi. Caso mai ce ne fosse il dubbio.  

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