Inaugurata ieri a Palermo
Inaugurata a Palazzo Sant’Elia, a Palermo, la mostra del fotoreporter trapanese Francesco Bellina “Oriri“, che racconta il fenomeno della tratta delle schiave sessuali nigeriane. Donne vittime di credenze popolari che le rendono schiave. Sono 41 gli scatti della mostra che il fotogiornalista trapanese Francesco Bellina, dal 2014 impegnato in progetti sui diritti umani e crimini internazionali, ha inaugurato a Palazzo Sant’Elia a Palermo. Un viaggio al contrario, partito dal quartiere Ballarò, che lo ha portato, attraversando il Mediterraneo sulla Mare Ionio, fino in Nigeria, paese d’origine della maggior parte delle vittime di tratta.
Oriri nella lingua dello stato del Benin, significa “spiriti”, “incubi”. E’ una parola che racchiude una formula utilizzata dagli sciamani, la notte porta incubi, la rappresentazione del wudù, un vero e proprio culto in alcuni paesi africani, che ti segue in giro per il mondo. + interv
Curatore della mostra, che si potrà visitare fino al 26 ottobre, è Luca Santese. Tra i 41 scatti, c’è anche quella di una donna, che grazie anche all’aiuto del fotoreporter Bellina è riuscita a liberarsi dalla schiavitù sessuale e a ricominciare una nuova vita.