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Esposito e Sciuto ci scrivono

I legali del Senatore Santangelo chiedono il diritto di rettifica.

Ancora una volta, riceviamo dai legali del Senatore Santangelo una nota di rettifica. Ve ne diamo conto per mero spirito di pluralità dell’informazione non condividendo affatto la genesi della richiesta, ovvero che la notizia data da noi fosse in qualche modo sbagliata. 

“Egregio Direttore, le testate giornalistiche Telesud e Telesudweb, da Lei dirette, in data 22 Aprile 2020 hanno pubblicato la seguente notizia di cronaca giudiziaria dal titolo “La coerenza di Santangelo”, nell’ambito della quale, con riferimento al procedimento penale emarginato in oggetto, testualmente si legge che: “Ma la cosa sorprendente del processo, a mio modesto avviso, è il comportamento difensivo. Gli avvocati Sergio Sciuto e Vincenzo Esposito – notoriamente assai vicini al MoVimento – hanno per ben due volte sostenuto l’improcedibilità richiedendo le garanzie costituzionali sull’insindacabilità delle opinioni espresse nell’esercizio delle proprie funzioni. In pratica, il Senatore, assieme ai suoi legali che si suppone non siano distanti dai principi cardine dei 5 Stelle, rifugiavano nel più sgradevole e denunciato – a chiacchiere nella circostanza – dei privilegi della vecchia politica.” La suddetta notizia è manifestamente falsa, manipolata per non chiare finalità, non aderente alla realtà fattuale. Difatti, asserire che gli scriventi avvocati, difensori del senatore Santangelo nell’ambito del suesposto procedimento penale, siano “notoriamente assai vicino al Movimento”, del quale il nostro assistito è portavoce, costituisce il frutto di uno spregevole tentativo di “svilimento” del ruolo dell’avvocatura e della sua “nobile funzione” che nessuna deriva potrà negare. Sostenere, poi, che la difesa di Santangelo si è rifugiata in tatticismi da vecchio regime invocando l’immunità parlamentare, rispecchia un pensiero aduso a svilire il principio di separazione dei poteri su cui è fondato il Ns. ordinamento costituzionale. Contrariamente a quanto è la comune vulgata di un certo tipo di testate giornalistiche, sappia che gli Avvocati perseguono nelle sedi processuali di ogni ordine e grado, sia penali che civili, il sacrosanto fine, costituzionalmente riconosciuto, di assicurare al proprio assistito anche la celebrazione di un giusto processo. L’illazione da Voi formulata in ordine all’eccezione di non processabilità di un Parlamentare in difetto della relativa autorizzazione da parte del ramo del Parlamento di appartenenza, da Noi sollevata secondo i principi dell’ordinamento giuridico, ha, dunque, natura di mero pretesto per infangare la nobile funzione dell’avvocato. Pertanto, la sciagurata identificazione tra difensore e assistito fatta dal Marino nel suddetto redazionale, risulta essere comportamento censurabile sotto ogni profilo e si risolve, prima ancora che un’offesa alla nostra persona, in un inaccettabile attacco alle Istituzioni e all’ordinamento democratico.”

Di seguito la risposta del nostro Presidente Massimo Marino 

Per prima cosa, mi corre l’obbligo di scusarmi con i telespettatori. Questa stucchevole “vicenda Santangelo” mi rendo conto affascina assai poco; personalmente ne farei volentieri a meno, impegnando il tempo in ben altri problemi che queste tristi settimane ci regalano. Evidentemente, per gli avvocati del Senatore, nientepopodimenochè, “l’inaccettabile attacco alle Istituzioni e all’ordinamento democratico” da noi rivolto merita questo fiume d’inchiostro. Quindi, sono costretto a rispondere; per cominciare, ho il sospetto che i due travalicano, e di molto, il concetto di rettifica. Va da sè che il termine indica una notizia errata, non una considerazione soggettiva. Ad Esposito e Sciuto proprio non è andato giù il fatto che li abbia citati ” notoriamente assai vicini al MoVimento e che per ben 2 volte abbiano sostenuto l’improcedibilità richiedendo l’insindacabilità delle opinioni espresse nell’esercizio delle proprie funzioni. In pratica, il Senatore, assieme ai legali che si supponenon siano distanti dai principi dei 5 Stelle, rifugiavano nel più sgradevole e denunciato dei privilegi della vecchia politica. ” Andiamoci per gradi: “vicini ai 5 Stelle”. Premesso che non credo sia una offesa supporre, a ragion veduta come si vedrà, esser considerati “vicini” a partiti politici, faccio presente: è vero o non è vero che l’avvocato Sciuto segue da anni il Senatore Santangelo nelle vicende giudiziarie, o comunque di consulenza legale, che lo riguardano? È vero che, guarda caso, Sciuto abbia assistito un nostro ex collaboratore, di cui la moglie fu candidata con i 5 Stelle, con surreali tesi ritorsive nei suoi confronti – ovviamente neanche prese in considerazione dal Giudice del Lavoro – proprio per “essere vicino” al parlamentare? Ed ancora: è vero o non è vero che l’avvocato Esposito assista nel “processo Airgest” un Comune a guida pentastella nella cui vicenda la di lui moglie, Floriana Carlino, abbia avuto un ruolo per la sua attività professionale messa a disposizione dei 5 Stelle all’Ars? Ognuno può pensarla come crede; dubito, tuttavia, che tali oggettività, a qualsiasi normodotato, possano farli ritenere “lontani”. A prescindere dalla loro professionalità in aula, cosa che ho, fra l’altro, riconosciuto pubblicamente. In maniera tanto chiara che addirittura lo stesso Presidente della Camera Penale cui Esposito fa parte ha ritenuto di plaudire le parti, proprio prendendo spunto dal mio commento. Infine: ” Sostenere che la difesa si è rifugiata in tatticismi da vecchio regime invocando l’immunità parlamentare, rispecchia un pensiero aduso a svilire il principio di separazione dei poteri su cui è fondato il Ns. ordinamento costituzionale.” Premettendo che ho difficoltà a capire, sicuramente per un mio limite, la continenza di cotanta roboante affermazione, mi sfugge qualcosa; stavolta in favore di una qualsivoglia persona dotata di semplice onestà intelletuale:  sbaglio o quella dell’immunità parlamentare e dunque di farsi giudicare, sempre e comunque, dai Tribunali della Repubblica fosse uno dei cavalli di battaglia dei grillini e quindi per coerenza, l’imputato, magari col suggerimento della difesa, avrebbe dovuto darvi seguito? Ma che c’entra…, su questo ne i bravi Esposito e Sciuto, men che meno il buon Santangelo, hanno nulla da obbiettare.  

Massimo Marino
Presidente di Telesud

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