A Pantelleria una Sala Consiliare gremita di pubblico ha fatto da cornice al Convegno “Per un domani migliore…cambiamo rotta”.
L’incontro è stato l’ultima tappa di un ampio progetto fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale di Pantelleria che ha messo al centro la violenza contro le donne con l’obiettivo di prevenire e creare consapevolezza su questo problema dilagante. Sviluppato su due binari ha visto inizialmente il coinvolgimento dei più giovani con un programma di prevenzione e formazione in tutte le scuole dell’isola. Perché cambiare rotta è possibile, ma bisogna farlo partendo dall’educazione delle nuove generazioni.
Il convegno è stato un momento di confronto tra esperti che a diverso titolo operano quotidianamente con le vittime di violenza. Le domande alle quali sono stati chiamati a rispondere sono: “Cosa deve fare e a chi si può rivolgere una donna vittima di violenza”. E “quali sono i segnali di allarme che possono fare riconoscere una situazione di rischio”.
I segnali infatti ci sono e vanno riconosciuti. Perché, a differenza di quanto si pensa, la follia è un’eccezione. Chi commette femminicidio non è un folle. Su 400 casi solo il 3,6% può essere ricollegato a problemi mentali.
Un dibattito a 360 gradi che ha messo al centro anche i bambini rimasti soli dopo casi di violenza in ambito familiare. Anche in Sicilia è attivo il programma RESPIRO finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che segue e tutela gli “orfani speciali”.
Giuliana Raffaelli