Il governo Musumeci ieri pomeriggio ha approvato il disegno di legge di riforma del comparto forestale. La proposta, che ora dovrà passare al vaglio dell’aula, tende a ridurre da tre a due le fasce dei lavoratori stagionali, ad aumentare il numero delle giornate lavorative per ciascun lavoratore e a valorizzare e riordinare le attività e le competenze del personale.

«Il disegno di legge – ha spiegato l’assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca, Toni Scilla – troverà copertura finanziaria in rapporto all’impegno dell’anno 2021. L’obiettivo finale sarà quello di garantire ai lavoratori forestali 180 giornate lavorative». La riforma è stata operata, dunque a saldi invariati; cioè non comporta l’aumento di spesa a carico del bilancio della Regione.

Queste sono le poche notizie note al momento sul disegno di legge e inoltre in una nota della Regione si afferma che il ddl è frutto di un preventivo confronto con le parti sociali, cioè con i sindacati.

Una nota congiunta di CGIL CISL e UIL, però prende atto dell’iniziativa del Governo Musumeci e specifica che tranne qualche cenno in alcuni incontri in assessorato proprio i sindacati non hanno mai potuto leggere un testo definitivo per poterlo condividere con i lavoratori. CGIL CISL e UIL, dunque rimangono in attesa di poter leggere il testo ufficiale e ribadiscono la validità delle proposte presentata ormai da due anni: allargamento delle competenze, due soli contingenti di garanzia, il mantenimento del turn over e l’attivazione di un percorso di ricambio generazionale.

I sindacati hanno già convocato per il giorno 7 luglio gli esecutivi unitari: «Crediamo – concludono – che una riforma della forestale, attesa da anni, debba essere condivisa con il mondo del lavoro ed essere una riforma di tutti. In assenza di un vero confronto e della condivisione del percorso, mobiliteremo tutta la categoria».