di Fabio Pace

Quella del wedding, cioè il matrimonio, soprattutto nel meridione d’Italia, è una industria che occupa migliaia di addetti e produce un giro d’affari di decine di miliardi di euro, che il lockdown e le misure di distanziamento sociale, anche successive alla chiusura forzata, hanno messo duramente in crisi. Una questione che, per la Sicilia, hanno preso in esame i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola e Valentina Zafarana. «Dal governo regionale, a differenza di quanto accaduto in altre regioni – dicono i due deputati -, non sono ancora arrivate precise indicazioni per la ripartenza, costringendo i promessi sposi ad attendere ancora e migliaia di ristoratori, fotografi, videomaker, produttori, venditori di abiti da cerimonia, tipografi, noleggiatori di vetture a rimanere ancora al palo e a fare i conti con una crisi che rischia di sferrare loro il colpo fatale». Zafarana e Di Paola hanno chiesto un’audizione degli operatori del settore e dei rappresentanti del governo in commissione Attività produttive e rimproverano al presidente Musumeci di avere totalmente snobbato il wedding, sia nella fase emergenziale che in quella della ripartenza da Covid-19. Al contrario, in altre regioni, per esempio la Campania, dove come in Sicilia la tradizione delle nozze con relativi festeggiamenti è solida, sono stati emanati precisi protocolli per la ripartenza dei festeggiamenti dei matrimoni e consentire così una programmazione. «Migliaia di giovani coppie che avevano programmato le nozze per questa primavera, estate e autunno – sostengono i due parlamentari regionali – oggi brancolano nel buio, così come non sanno niente gli operatori del settore».