Tranchida e Safina hanno preso carta e penna e risposto alle accuse del segretario aziendale e del segretario generale di Trapani della CISL FP

di Fabio Pace

«Leggiamo con non poco stupore l’ultima presa di posizione della CISL aziendale». Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, e l’assessore al personale, Dario Safina, affidano ad una lunga nota la replica alla CISL FP che nei giorni scorsi, attraverso Giuseppe Meli, segretario aziendale al Comune e Marco Corrao, segretario generale aggiunto della Cisl Fp Trapani, hanno accusato l’amministrazione comunale di colpevole mancanza di tempestività nel «pagamento della performance organizzativa 2016 e della performance individuale ed organizzativa degli anni 2017 e 2018». Inoltre il sindacato critica il riassetto di alcuni settori, in particolare quelli al personale e alle finanze. Tranchida e Safina spiegano che l’amministrazione comunale, «al fine di dare alla macchina amministrativa più speditezza ha attuato una riorganizzazione dei settori e dei servizi che – superato l’iniziale periodo di rodaggio – consentirà di affrontare al meglio le sfide del futuro, anche individuando con maggiore facilità i centri d’inefficienza o le responsabilità». Più nel dettaglio affermano, sindaco e assessore, che «non risponde a verità che si sia proceduto allo smembramento del settore personale: tutt’altro, questo è stato accorpato alla ragioneria, che attualmente dispone di 64 unità, circa il 15% del personale». Sulla questione dei pagamenti: «grazie a direttiva dell’assessore al personale si era sbloccata la produttività del 2017, e in virtù di specifica indicazione della giunta è stato previsto che – qualora le economie degli anni precedenti fossero utilizzabili – andrebbero corrisposte ai dipendenti, così risolvendo una disputa di oltre 5 anni addietro». La produttività 2017 era già stata predisposta per il pagamento ma la delibera è stata ritirata, in quanto non conteneva tutti i nomi dei dipendenti interessati. Inoltre, aggiungono Tranchida e Safina nella replica, è stato anche «rinvenuto un ulteriore errore, commesso già nel 2016, ai danni dei lavoratori dipendenti fruitori dei permessi ex legge 104/1992» ai quali «non era stata attribuita la produttività, poiché i permessi venivano conteggiati tra le assenze, pur essendo ciò vietato». Sindaco e assessore concludono affermando: «I “sindacalisti” in questa vicenda, siano stati noi. Lavoriamo per riconoscere i diritti ai dipendenti tutti e per garantire l’ottimizzazione dei servizi alla comunità trapanese».