Erythros, l’associazione che a Trapani si occupa di tutela del verde pubblico e privato e del decoro urbano, torna a denunciare «le inappropriate pratiche di “cura” del verde pubblico poste in essere nel territorio dal Comune di Trapani», e chiede la sospensione dell’abbattimento di due alberi della specie Celtis Australis che si trovano alla periferia della città. «In via Pitagora – scrive in una nota alla stampa l’associazione -, sulla strada una volta prospiciente l’ex Giardino Eden, area oggi occupata da Brico, due alberi Celtis australis, vecchi più di 60 anni, sono a rischio abbattimento». Dalle informazioni raccolte dall’associazione il motivo del previsto abbattimento sarebbe un non meglio specificato “rischio di incolumità pubblica”.

Intanto uno dei due alberi Celtis Australis è già stato pesantemente capitozzato. Sembrerebbe che ad operare sia stato personale dei Vigili del Fuoco. Una pesantissima potatura che, in funzione della “pubblica incolumità”, ha privato la pianta della sua chioma. «La capitozzatura – spiega Erythros – è però una pratica ormai ampiamente superata, che appartiene al passato ed oggi decisamente contestata da ogni specialista di settore. Infatti i rami che cresceranno, sempre più sottili e aggettanti saranno in futuro soggetti a sbrancamento (quello che accade oggi alle Eritrine, capitozzate in malo modo per anni). La chioma andava invece sfoltita dall’interno».

L’associazione ricorda inoltre che nella trasformazione dell’area privata è stato praticamente distrutto (ancorché legittimamente e senza alcuna violazione di legge, dice la nota) il verde del Giardino Eden. Erythros si chiede «perché questa amministrazione continui ad avere, contrariamente alle dichiarazioni pubbliche trionfalmente enunciate, un tale radicato disinteresse per il verde urbano, pubblico o privato che sia». La richiesta di sospensione dell’abbattimento dei due esemplari di Celtis Australis, pianta per altro molto rara in città, viene avanzata anche sulla base della legge 10/2013 di tutela degli alberi. I due esemplari, infatti, avrebbero più di 60 anni di vita e avrebbero anche i requisiti che li fanno rientrare nelle tutele di legge.

Insieme alle legittime critiche, l’associazione avanza all’amministrazione Tranchida una proposta: «e se quel tratto di strada attualmente transennato diventasse aiuola? Troviamo un compromesso in nome di un rimboschimento urbano che parta dal rispetto degli alberi che già ci sono?»