L’annuncio è del senatore Maurizio Santangelo, ad onor del vero fin dal principio attento alla vicenda dei due pescherecci mazaresi Antartide e Medinea e dei 18 uomini di equipaggio, trattenuti in Libia dello scorso primo settembre: «Sono stati approvati in Commissione gli emendamenti di maggioranza al Decreto Ristori, tra i quali uno a mio prima firma, che hanno il comune obiettivo di fornire sostegno economico ai familiari del personale imbarcato posto sotto sequestro da parte di Autorità straniere». Certo di più un parlamentare non può fare se non «mostrare un concreto sostegno alle famiglie di questi lavoratori». Pochi giorni fa, sempre con un emendamento a prima firma Santangelo, il Parlamento ha previsto la sospensione dei termini fiscali e contributivi a carico degli armatori dei pescherecci sequestrati, fino al 2020. È molto probabile che il provvedimento si esteso a tutto il 2021. La situazione dei marittimi mazaresi intanto è congelata e nulla sembra muoversi sul piano diplomatico. Le uniche notizie che giungono riguardano le proteste delle famiglie, a Roma o a Mazara del Vallo. Da Roma arrivano rassicurazioni, ma intanto gli equipaggi
dell’Antartide e del Medinea sono trattenuti in una zona sotto il comando di un governo non riconosciuto con l’accusa di aver pescato nelle acque libiche senza che però tale accusa sia stata mai formulata dinanzi un giudice. Il generale Khalifa Haftar, capo del governo della Cirenaica, sembra stia giocando una partita al rialzo alla ricerca di un riconoscimento internazionale da parte dell’Italia (che ha relazioni solo il governo di Tripoli del primo ministro Fayez al Serraj di cui Haftar è nemico e contendente politico).