di Fabio Pace

La popolazione carceraria non è esente da rischi. Misure di cautela e protezione alla casa circondariale “Pietro Cerulli” fino ad ora hanno funzionato.

Gli agenti della Casa Circondariale «Pietro Cerulli» di Trapani sono stati sottoposti alla somministrazione del tampone rapido nell’ambito della campagna di screening organizzata dall’ASP di Trapani in collaborazione con i comuni, le associazioni di volontariato, e le squadra di medici e infermieri delle USCA. Tra i 250 agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Trapani nessuno caso di positività al virus Sars-CoV-2. Nessun caso neppure tra la popolazione carceraria, pure sottoposta a tampone, in più giornate. Dunque l’istituto penitenziario trapanese è, al momento, covid-free e le misure di prevenzione del contagio, compresa la possibilità di sottoporsi a test rapidi quando ci sono casi sospetti funzionano. Nella scorsa primavera, tra marzo e aprile, le carceri italiane furono scosse da una ondata di protesta dei detenuti che in alcuni carceri culminarono in azioni di protesta (è accaduto anche a Trapani) e in un paio di casi anche di fughe. Il Ministero della Giustizia intervenne inserendo norme nel decreto Cura Italia di marzo, e successivamente con l’articolo 30 del decreto Ristori, consentendo la scarcerazione e la detenzione domiciliare per alcune migliaia di detenuti da monitorare attraverso il braccialetto elettronico. Una minoranza di circa 5000 soggetti, comunque, rispetto alla popolazione carceraria complessiva di quasi 58 mila detenuti. Secondo i dati del ministero della Giustizia nel periodo caldo della prima ondata della pandemia (tra febbraio e maggio), fino ad agosto scorso, nelle carceri ci sono state 568 persone contagiate, di cui 4 decedute (2 agenti e 2 detenuti). In questa seconda fase, sempre secondo i dati di via Arenula aggiornati al 28 di ottobre, su una popolazione carceraria di 55mila detenuti (con una percentuale di affollamento del 116,37% rispetto alla capienza massima di 47mila posti), i detenuti positivi al Covid erano 152, di cui 145 gestiti nelle strutture sanitarie delle stesse carceri e 7 invece ricoverati in strutture sanitarie esterne. Casi di Covid anche tra gli operatori penitenziari: in totale 215, di cui 189 tra gli agenti. In 206 sono in quarantena presso il proprio domicilio, sei sono ricoverati in ospedale e 3 in isolamento nelle caserme. Per bloccare i nuovi contagi si attuano misure di precauzioni per i cosiddetti “nuovi giunti”, cioè per chi entra in cella in questi giorni di Covid per la prima volta. È previsto un periodo di isolamento preventivo e cautelare in attesa che arrivi l’esito negativo del tampone. Un episodio del genere è accaduto a Trapani ed è stato gestito dal personale secondo questo protocollo. Il detenuto è risultato positivo e, come accade per l’esterno del carcere, sono stati tracciati tutti i contatti: gli agenti che lo hanno scortato in carcere, gli agenti del servizio “matricola”, fino agli agenti che hanno condotto il detenuto tra i corridoi del carcere fino all’isolamento.