di Fabio Pace

La situazione sanitaria complessiva (95 positivi in tutta la provincia; 17 guariti; un malato covid nell’ospedale di Trapani e 5 al Paolo Borsellino di Marsala e solo 5 decessi) lascia lo spazio agli scontri dialettici e all’accademia dei comunicati stampa che altrove (vedi Bergamo, Brescia o Torino) con i reparti pieni, e gli obitori straboccanti non ci si può permettere. E così oggi assistiamo a una ennesima polemica sulla gestione del Covid-Hospital di Marsala. Secondo il sindacato degli infermieri Nursind l’organizzazione dei percorsi infetto-non infetto, la gestione di un pronto socccorso Covid e di un punto di soccorso no-covid, la carenza di dispositivi di protezione individuali sarebbero solo alcune delle criticità che in una nota sono state poste all’attenzione del direttore generale dell’Asp, Fabio Damiani, e del direttore sanitario del presidio ospedaliero di Marsala, dottor Francesco Giurlanda. Inoltre il portavoce del sindacato Salvo Calamia sottolinea la necessità di sottoporre tutti i sanitari ai tamponi. A stretto giro di posta, con un comunicato, replica l’Azienda sanitaria provinciale di Trapani affermando che «sta eseguendo tamponi e test rapidi a tutto il personale impegnato nell’emergenza Covid-19, così come al restante personale». Inoltre «la direzione aziendale ha disposto la somministrazione dei test anche ai soggetti che si trovano ospiti delle RSA, delle Case di riposo e ad altre categorie di cittadini come previsto dal protocollo, vista la superata criticità dovuta alla carenza di reagenti e di tutto il materiale necessario».La direzione dell’Asp di Trapani nel suo comunicato di replica aggiunge che «non condivide né le modalità di comunicazione né i contenuti» della nota del Nursind, imputando al sindacato «un atteggiamento certamente non collaborativo». Atteggiamento che l’ASP sostiene di avere avuto nei confronti del sindacato «durante le prime, difficili settimane dell’emergenza coronavirus, sulle questioni relative all’SPDC di Alcamo, o ai DPI dove sono state accolte specifiche richieste del sindacato».Per l’ASP è «scorretto e non certamente finalizzato ad un sereno confronto tra le parti sollevare dubbi, assolutamente destituiti di fondamento, sulla gestione e sull’organizzazione del Covid-Hospital di Marsala. Come più volte dichiarato, questa Asp non ha mai avuto carenza di Dispositivi di protezione individuali e le iniziali difficoltà incontrate sono state superate». Nel dettaglio l’ASP ribatte punto su punto al documento del sindacato infermieri Nursind:

  • non c’è mai stata alcuna criticità relativamente alla sanificazione degli ambienti
  • nel presidio ospedaliero di Marsala dedicato Covid non sussistono e non sono mai esistite problematiche organizzative dovute a carenza di personale. Questa amministrazione, com’è noto a tutti, ha immediatamente provveduto all’assunzione di personale dedicato per l’emergenza utilizzando le graduatorie per dirigenti medici, infermieri, OSS, elaborate a livello regionale
  • le USCA sono attive in ciascuno dei 6 Distretti Sanitari dalle 8 alle 20 già dal 15 aprile 2020

Che la dialettica tra sindacato e ASP abbia un sottofondo di acrimonia radicata nel passato (precedente alla crisi del coronavirus) lo si legge tra le righe della nota di chiusura del comunicato ufficiale della direzione aziendale in cui si legge che l’ASP di Trapani «ha sempre improntato il proprio operato a principi di collaborazione e apertura nei confronti di tutte le Organizzazioni Sindacali, anche non firmatarie di contratto. Pertanto si invita l’Organizzazione Sindacale Nursind a tornare ad assumere, nei fatti, un concreto atteggiamento di apertura e collaborazione». Una sorta di invito a deporre le armi dialettiche, almeno per ora, e a rinviare tutto a un redde rationem a emergenza conclusa.