Erice, richiesta di rinvio a giudizio per la consigliera Francesca Miceli

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Il Gip dovrà valutare la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Trapani

La consigliera ericina Francesca Miceli dovrà rispondere di corruzione ed associazione a delinquere. Con lei, vennero indagate – su indagini svolte dell’Arma dei Carabinieri- altre 5 persone. In questi mesi, lo stralcio da parte della Procura di Trapani che dopo aver notificato l’avviso di conclusioni indagini ha chiesto tramite il sostituto Franco Belvisi, titolare dell’inchiesta, il rinvio a giudizio per la Miceli ed il marito Fabio Grammatico.

Per l’accusa, su richiesta della stessa Miceli, l’ex assessore Angelo Catalano – che dopo un lungo periodo di arresti domiciliari starebbe valutando la possibilita di patteggiare soprattutto se gli fosse imputato il solo reato di abuso d’ufficio e non la corruzione…- avrebbe disposto all’impresa “Studio due costruzioni” di Girolamo Poma, di sospendere dei lavori commissionati dall’amministrazione ericina, per andare a rimuovere una barriera architettonica che intralciava l’ingresso di un bar in via Cosenza, gestito da Fabio Grammatico, marito della consigliera comunale. Per l’accusa, si sarebbe trattato di esecuzione di opere di interesse privato al fine di ottenere in aula consiliare il voto favorevole al piano rifiuti. L’udienza preliminare si terrà il prossimo 24 settembre. Davanti al Giudice per le indagini preliminari, gli indagati dovranno fare, dunque, le loro scelte difensive valutando se andare a dibattimento o fare richiesta di rito abbreviato.

Al Sindaco di Erice, Daniela Toscano, è stata trasmessa dalla Procura l’atto di notifica quale parte offesa, nelle more di un potenziale costituzione di parte civile. “Con i nostri legali – fa sapere il primo cittadino – si sta valutando l’opportunità di costituirci in questa fase preliminare o nell’eventuale fase di dibattimento.”