L’incendio nella montagna di Erice, spenti gli ultimi focolai

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di Mario Torrente

Questa mattina la montagna s’è svegliata ancora fumante, con più di un focolaio nei tronchi degli alberi bruciati ieri durante l’incendio divampato nel pomeriggio nei pressi di pizzo Argenteria, nel versante Sud Est della montagna di Erice. Le operazioni di spegnimento sono andate avanti fino a sera. Decisivo è stato l’intervento dell’elicottero dell’Aeronautica che è riuscito, con grande abilità del pilota, a fare diversi lanci nonostante il sopraggiungere del crepuscolo, prelevando l’acqua prima dalla diga Baiata, poi, a causa del forte vento, nel mare antistante la spiaggia di San Giuliano.

Le fiamme hanno aggredito la piccola pineta che si trova lungo la strada che porta al Santuario di Sant’Anna alimentate proprio dallo Scirocco. Il rogo ha divorato circa cinque ettari di sottobosco con il fumo che per tutto il pomeriggio s’è visto perfettamente da Trapani. Sono andati a fuoco soprattutto gli alberi ed i tronchi bruciati in incendi di diversi anni fa. E quindi ormai secchi. Piante, ridotte a scheletri, che in caso di incendio finiscono col diventare delle vere e proprie torce, difficili da spegnere. E per questo andrebbero rimosse piuttosto che lasciate dove sono. Per poi andare a fuoco. Tant’è che questa mattina, tra la cenere ancora calda, c’erano diversi focolai accesi, con colonne di fumo che il vento, sempre proveniente da sud est, portava in direzione del sentiero di Sant’Anna, dove ieri i vigili del fuoco, la forestale ed i volontari della Protezione Civile hanno fermato l’avanzata delle fiamme. Non senza poche difficoltà. Presenti sul post anche i Carabinieri e gli agenti della Polizia Municipale di Erice, oltre che un’autobotte del Comune ed una, da sette mila litri, dell’associazione “Sos Valderice”. E per evitare il divampare di un nuovo rogo questa mattina i volontari  di “Sos Valderice” si sono presentati di buon’ora con un proprio mezzo antincendio per spegnere gli ultimi focolai, bonificando così la zona. Dove però restano ancora molti tronchi e rami secchi. Che andrebbero dunque tolti. Tra l’altro c’è anche un grosso albero di pino, che ieri è stato investito dalle fiamme, che minaccia di venire giù da un momento all’altro.

Insomma, per evitare il divampare di altri incendi, soprattutto durante i mesi estivi, ci sarebbe da rimuovere le piante ormai del tutto secche e finite a terra, che rappresentano delle vere e proprie torce. Proprio per chiedere un intervento di messa in sicurezza per come si deve, nei prossimi giorni il sindaco di Erice Daniela Toscano chiederà un tavolo tecnico con la Protezione Civile e la Forestale, con l’obiettivo di pianificare i controlli e gli interventi da predisporre in vista dell’estate. Anche se l’emergenza incendi sembra sempre meno legata al ciclo delle stagioni. Il rogo di ieri è divampato in pieno inverno, arrivando a minacciare una zona piuttosto vasta della montagna di Erice. Per di più nei pressi del Santuario di Sant’Anna ed ad un tiro di schioppo dal bosco di Martogna e dal sentiero Cai 601, sempre più frequentato dagli escursionisti per raggiungere a piedi il centro storico ericino. Percorso che è stato di recente inserito nel Sentiero Italia inaugurato a dicembre, con tanto di segnaletica e indicazione bianca e rossa.

Il tema della sorveglianza e tutela del patrimonio naturalistico del Monte va dunque affrontato a 360 gradi riguarda tutto l’anno. Per questo il sindaco Toscano ha fatto sapere che chiederà la convocazione di un’apposita riunione. Servono più controlli e interventi di manutenzione. Tra l’altro domattina gli operai del Comune, assieme a quelli della Forestale, coordinati da Giacomo Coppola,  che si occupa di patrimonio boschivo e antincendio per conto dell’amministrazione guidata dalla Toscano, inizieranno alcuni lavori nel bosco di Erice, dove c’è il problema degli alberi e dei rami che continuano a cadere. Spesso anche sulle strade. Per diversi motivi, come l’edera che avvolge i tronchi ed un sottobosco che andrebbe bonificato con una pulizia straordinaria. Anche qui ci sono poi molti alberi e rami finiti a terra del tutto secchi, come dalle parti del Santuario di Sant’Anna. Che, come successo ieri, in caso di incendio diventano delle vedere e proprie “torce” che alimentano le fiamme. E che per di più non sono facili da spegnere.

Le foto dello spegnimento degli ultimi focolai di questa mattina