Lettera aperta sulla candidatura del capoluogo a Capitale Italiana della Cultura per il 2021. La versione integrale nella rubrica L’Ospite

L’assessore alla cultura d’Alì definisce la candidatura «un obiettivo ambizioso che potrebbe riportare la città al centro di attenzioni ed interessi, così come lo è stata ai tempi del suo massimo splendore». L’assessore spiega di sentire vicinanza e interesse da parte dei trapanesi e spiega che la decisione prende le mosse anche dalla attenzione per le giovani generazioni, «affinché possano vivere ed operare in un contesto nuovo che trae linfa dal proprio passato puntando al futuro, aprendosi a scenari e nuove sfide, anche tecnologiche». L’assessore si dice certa che «l’investimento sulla Cultura lascerà un segno incisivo e durevole nella nostra Comunità e nel suo tessuto economico e sociale». Insomma l’assessore d’Alì ribalta l’assunto secondo il quale con la cultura non si mangia, anzi, lo ribalta completamente. Per riuscire nell’intento, scrive ai trapanesi: «dovremo ritrovare, con rinnovato amore civico e consapevole slancio, quei valori di coesione e di partecipazione popolare dei quali, in tante occasioni, noi trapanesi abbiamo già dato prova, dimostrando che siamo proprio noi, uomini e cittadini, a creare il “tempo” ed il “volto” di una città». «Su questo comune obiettivo – continua d’Alì – l’Amministrazione Pubblica ha coinvolto le istituzioni culturali del nostro territorio, le associazioni, gli imprenditori, i cittadini stessi. È necessario che all’appuntamento del 2021 la nostra comunità si presenti unita e con spirito costruttivo nel formulare progetti e suggerimenti». Infine un appello bipartisan: «È il momento in cui la Politica, maggioranza e opposizione, metta da parte ogni idea che possa in qualche modo dividere. La nota dissidente è legittima, ma ora è il momento della nostra unità, di una superiore visione di collaborazione finalizzata al bene comune».