Arriva la famiglia reale

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di Mario Torrente

A Trapani tornano a squillare le trombe per annunciare l’arrivo in città della famiglia reale. Con dame e cavalieri che partendo dalla suggestiva location delle mura di Tramontana all’imbrunire hanno percorso le strade del centro storico della città. Con il sottofondo del rullo dei tamburi e le spettacolari coreografie degli sbandieratori che hanno lanciato acrobaticamente le loro aste verso il cielo per tutto il tragitto. Al centro del corteo, la carrozza trainata da un cavallo bianco le rappresentazioni di re Federico III d’Aragona, la moglie Eleonora d’Angiò ed il figlio Manfredi. A seguire il lungo corteo di figuranti, che ha fatto rivivere per qualche ora i fasti del Medioevo. Un autentico tuffo nel passato che ha regalato un bel colpo d’occhio per le vie della città. Si è aperta così questo pomeriggio l’ottava edizione di  “Trapani Medievale”, la rievocazione storica “Manfredi di Trinacria”. Il primo momento della manifestazione organizzata dall’associazione “Trapani: tradumari&venti” guidata dal maestro Claudio  Maltese, si è tenuto nella chiesa di San Francesco, dove è entrato l’intero corteo regale, per un momento di preghiera. Una tappa che ha permesso di ricordare il ruolo che ebbero gli Aragonesi per Trapani. Non a caso la prima tappa è stata proprio in quello che un tempo era l’antico quartiere di San Francesco, che sorse proprio grazie all’ampliamento del centro urbano disposto alla fine del 1200 da Giacomo d’Aragona. L’originario nucleo della città, che un tempo era circoscritto tra le attuali via XXX Gennaio a Levante e la via Torrearsa a Ponente, si andò espandendo verso ovest, dove prima era tutto un susseguirsi di scogli ed isolotti. Sorsero così i quartieri Palazzo e San Francesco. Vennero fatte nuove fortificazioni. E Trapani ebbe un ruolo sempre più centrale nel Mediterraneo.

La figura di Federico III d’Aragona ci porta indietro nel tempo alla guerra del Vespro che portò alla cacciata degli Angioini dalla Sicilia e all’arrivo nell’isola di Pietro III d’Aragona, padre di Federico III, che sbarcò a Trapani il 30 agosto del 1282 accolto come liberatore da Palmerio Abate, che guidò a rivolta nel territorio della Val di Mazara. L’arrivo degli Aragonesi segnò dunque l’inizio della trasformazione urbana di Trapani, da piccolissimo nucleo abitato circondato da mare e scogli ad importante centro commerciale e marittimo, una città piena di botteghe ed artigiani specializzati in vari settori. All’originario quartiere Casalicchio si aggiungono dunque i rioni San Francesco e Palazzo. Ma la città si allarga anche verso Nord, con la nascita della Rua Nuova, l’attuale via Garibaldi. Mentre a Ponente l’asse principale è quello della Rua Grande, diventato poi con l’Unità d’Italia corso Vittorio Emanuele. Insomma, gli Aragonesi hanno scritto una importante pagina dello sviluppo della città. Lasciando traccia del loro passaggio. Ecco perché il mastro Claudio Maltese ha ideato questa rievocazione storica, ricordando l’arrivo a Trapani di Federico III d’Aragona, della moglie Eleonora D’Angiò e del figlio Manfredi. Che, durante la permanenza della famiglia reale in città, morì il 9 novembre 1317 nelle campagne trapanesi cadendo da cavallo. E le spoglie dello sfortunato bambino sono custodite nella Real chiesa di San Domenico, dove il prossimo fine settimana si terranno diverse iniziative della Trapani Medievale. Nel chiostro sarà allestito il villaggio medievale mentre in diversi angoli del centro storico sono previste diversi momenti. Intanto stasera c’è stato un primo assaggio, con il lungo corteo con i reali in carrozza che si è concluso davanti Palazzo Cavarretta. Qui c’è stata  la cerimonia di consegna delle chiavi della città a re Federico III D’Aragona. Dopodiché si è aperta la festa di benvenuto per l’arrivo di Manfredi di Trinacria, con i figuranti che hanno indossato i panni di nobili, dame, cavalieri e popolani accompagnati dai musici e sbandieratori “Real Trinacria” Trapani-Erice e dal gruppo siciliano di canto popolare “Mediterraneo”. 

Il programma degli eventi proseguirà mercoledì 6 novembre con un omaggio della famiglia reale a Sant’Alberto ed alla Madonna nella basilica dell’Annunziata. È previsto anche un momento storico e culturale dal titolo “fra Alberto da Trapani e re Federico III D’Aragona: l’amicizia, la condivisione ed il miracolo”. La manifestazione entrerà nel vivo venerdì con l’apertura del villaggio medievale nel chiostro di San Domenico, dove rivivranno gli antichi mestieri di un tempo, tra mercanti, artigiani, dame e popolani, tutti rigorosamente con gli abiti dell’epoca.  Tra le altre cose sarà anche allestito il “Parco della giullaria”, con lanciatori di coltelli, equilibristi ed acrobati. Sarà anche possibile  visitare la torre campanaria ottagonale, la Real Chiesa di San Domenico con la tomba dell’infante Manfredi e la Cappella dei Crociati, oltre che vicina basilica di San Nicola, scendendo quindi nelle catacombe e visitando il monumentale presepe artistico. Spazio anche ai bambini con la “Giostra medievale”, un vero e proprio parco, allestito davanti Palazzo Cavarretta, con gli antichi giochi fanciulleschi riprodotti artigianalmente. La rievocazione proseguirà per tutto il prossimo fine settimana, tra sfilate e degustazioni dei sapori di un tempo, come le zuppe, la porchetta e l’ippocrasso. Sarà insomma un tuffo nel Medioevo a trecento sessanta gradi. Tra i momenti clou ci sarà la “Notte medievale trapanese” in programma per sabato e la festa finale di domenica con il grande corteo regale e lo spettacolo di fuoco e luci.

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