Gli operai e le maestranze del Cantiere Navale Trapanese chiedono di poter tornare a lavorare e riprenda l’attività cantieristica.

di Fabio Pace

«Apprendiamo – scrivono i lavoratori dell’ex Cantiere Navale – che l’azienda Marinedi, vincitrice del bando ministeriale per l’ affidamento dell’area, ha normalizzato la propria situazione producendo i relativi documenti per poter avere in anticipata occupazione l’area. Ha prodotto fideiussione, versato il canone e prodotto il cronoprogramma richiesto». «Ora – ribadiscono – tocca all’autorità portuale di sistema fare la propria parte, nella persona dello stesso presidente Pasqualino Monti» che sostengono essere stato disponibile con tutti tranne che con Marinedi. I lavoratori avvertono una sorta di disinteresse nei loro confronti che si sarebbe concretizzato anche nella concessione temporanea dell’area dell’ex Cantiere Navale ad un azienda di Termini Imerse che vi opera dallo scorso mese di maggio. Gli ex operai dicono di avere «l’impressione che l’autorità portuale abbia curato tutto il procedimento di affidamento con troppa lentezza». Critici anche con l’onorevole Mimmo Turano, assessore regionale alle attività produttive, che accusano di aver «remato contro i lavoratori». Proprio a Turano rivolgono l’invito perché, modificando orientamento, li tuteli perché possano lavorare prima possibile. Gli operai chiedono al presidente dell’Autorità portuale di assumersi le responsabilità per una rapida soluzione del procedimento dell’affidamento dell’area. Gli ex lavoratori del cantiere navale di Trapani chiudono il loro comunicato con un appello: «Chiediamo a gran voce di ritornare immediatamente a lavorare per riacquistare la nostra dignità di uomini e padri di famiglia».