Trapani in festa per Santu Patri

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Dopo i Misteri probabilmente è la processione più sentita a Trapani. Soprattutto da parte della marineria. In una città da sempre legata al mare, dove un tempo una famiglia sì e l’altra pure avere qualcuno imbarcato, la ricorrenza di San Francesco di Paola chiamava a raccolta un’intera comunità. Ancora oggi, che di marittimi e pescatori ce ne sono sempre meno, l’immagine di Santu Patri, con il suo bastone ed il mantello che ricorda il famoso miracolo dell’attraversamento dello stretto di Messina, è tra quelle più presenti nelle case e soprattutto nelle barche trapanesi. In plancia o affianco al timone non può mancare la santina del taumaturgo calabrese, patrono della gente di mare. Ed i suoi festeggiamenti fanno da richiamo a tantissimi fedeli. Ieri le strade del centro storico erano piene di persone, tutte attorno alla imponente statua di San Francesco di Paola, accompagnata in processione dalle note della banda città di Paceco. E tra i momenti più suggestivi, c’è sicuramente il passaggio al porto peschereccio di Trapani, con le barche a motori e luci accese. A bordo i componenti degli equipaggi con le loro famiglie per la benedizione di Santu Patri, salutato dal suono delle sirene. Il che rende il tutto ancora più carico di fede e tradizione.

La grande e maestosa immagine dell’eremita calabrese, alta due metri e dieci e realizzata nel 1729 da Giacomo Tartaglia, è uscita ieri pomeriggio dalla chiesa di San Francesco di Paola, dove ha fatto rientro attorno a mezzanotte. È davvero una processione carica di devozione e tradizione. Soprattutto tra pescatori e marittimi, che ne invocano la protezione quando sono sulle loro imbarcazioni. Dal più piccolo peschereccio alla più grande e moderna nave da carico. Le insidie quando si va per mare sono dietro l’angolo. E la storia di Trapani è piena di uomini che non sono più tornati nella loro case. A volte manco da morti, con quel mare che non ha restituito i loro corpi. Tant’è che ieri pomeriggio, nel corso della processione, a molo Garibaldi sono state ricordate le vittime del mare. Dopo un momento di preghiera e le note del silenzio, il ceto dei pescatori ha lanciato in mare una corona di alloro da una pilotina. Particolarmente toccante è stata la lettura dei nomi di chi è morto in mare, momento voluto quest’anno dal sindaco Giacomo Tranchida, presente in processione assieme all’assessore Enzo Abbruscato. Entrambi hanno accompagnato, assieme a migliaia di fedeli, l’immagine di San Francesco di Paola nei suo viaggio per le strade del centro storico di Trapani. Passando da un lato all’altro della città, benedicendo il suo mare e chi, per i più svariati motivi, naviga tra le sue onde. Invocando sempre l’aiuto e la protezione di Santu Patri, patrono della gente di mare. E per questo da sempre nel cuore della comunità trapanese.

Mario Torrente

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