Oggi pomeriggio a Trapani incontro tra il sindaco e gli esercenti di pubblici esercizi. Difficoltà nel fare rispettare il distanziamento sociale.

C’è un solo caso positivo in più in Sicilia, rispetto a ieri. Ad oggi 16 sono stati già validati da Roma (cinque a Palermo e undici a Catania). Risultano ricoverati 19 pazienti (sette a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) di cui uno in terapia intensiva per precauzione, mentre 35 sono in isolamento domiciliare. A Trapani non risultano casi di positività al Covid 19; la crisi da coronavirus pesa molto sul piano economico. Questo pomeriggio a Trapani il sindaco Giacomo Tranchida ha incontrato gli esercenti di bar, pub e del comparto della ristorazione. I più hanno denunciato incassi tra il 60 e il 70% in meno, il che equivale ad un crollo verticale che può portare molti alla chiusura. Il sindaco si è schierato con esercenti e commercianti e rivolge un appello allo stato per un intervento di ristoro. Una ipotesi immediata da praticare potrebbe essere quella della esenzione dalla TARI ma, sottolinea Tranchida è necessario un intervento con legge dello Stato. Alcuni locali, però, contrariamente a quanto ci si potrebbe e ci si dovrebbe immaginare, hanno continuato a lavorare, perfino mettendo in difficoltà gli esercenti. Sembra che l’appello al distanziamento sociale sia stato ignorato. Tra le ipotesi avanzate dagli stessi esercenti c’è però anche quella di chiudere tutti insieme per garantire il rispetto delle regole di distanziamento sociale.

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