Le origini dei Misteri

L'approfondimento della redazione di Telesud dedicato alla storia della processione del Venerdì Santo a Trapani.

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Una processione antica più di quattrocento anni. Di origine spagnola ma che affonda le sue radici ancor prima del sedicesimo secolo, quando a Trapani, con l’arrivo dei Gesuiti si passa dalle rappresentazioni con figuranti, chiamate “Casazza”, ai gruppi portati a spalla. A metà del 1500 e con il Concilio di Trento nella chiesa incominciarono infatti a cambiare un po’ di cose. Anche per quel che riguarda i riti della Settimana Santa, che inizialmente consistevano in delle rappresentazioni fatte da dei figuranti che inscenavano la passione di Cristo ed i momenti più salienti della via Crucis. Questi momenti, dal carattere quasi teatrale, chiamati per l’appunto “Casazza”, termine sembrerebbe di origine spagnola, si tenevano sia a Trapani che ad Erice. Ma tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 fecero la loro comparsa i primi gruppi statuari, magistralmente realizzati in legno, tela e cola dagli artisti trapanese. La processione della Settimana Santa comincia così a prendere le attuali modalità di svolgimento. La seconda metà del 1500 e l’arrivo a Trapani dei Gesuiti segnano dunque uno spartiacque nell’organizzazione della Settimana Santa a Trapani: non si tengono più le rappresentazioni con i figuranti, un po’ come si avviene ancora oggi a Marsala, ed al loro posto arrivano i gruppi in legno portati a spalla. In quel periodo si passa poi dalle Confraternite, dove facevano parte le famiglie, alle Corporazioni, che raggruppavano i ceti e i mestieri che formavano il tessuto economico della città. Presero così forma i Misteri per come li conosciamo noi. Ma cambiò anche l’originario significato, come ricordato dal professore Salvatore Corso.

Mario Torrente

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