di Fabio Pace

In tempi di pandemia e lockdown la gran parte di noi s’è rassegnata ai capelli lunghi e in disordine, come ha ammesso in un ormai famoso fuori-onda anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Ma c’è chi non riesce a rinunciare a una bella scorciata con sfumatura, a una piega, o una ceretta, fatti in casa. Si aggira così il lockdown e si ricorre agli abusivi, esperti nella concorrenza sleale nel settore dell’acconciatura e dell’estetica, già prima della pandemia e ora ancora più attivi. Un fenomeno che preoccupa gli operatori del settore come del resto già denunciato nei giorni scorsi da una associazione di categoria. Ma le preoccupazioni dopo due mesi di chiusura forzata volgono lo sguardo al futuro: incerto. Solo la data, 1 giugno, parrebbe essere sicura per il resto buio fitto. Acconciatori ed estetisti chiedono certezza nei protocolli di sanificazione e certezza dal punto di vista degli aspetti legati alle spese cui andranno incontro e sulla fiscalità. Gli operatori del settore chiedono certezze alle istituzioni ma anche, anzi forse soprattutto, la collaborazione solidale dell’utenza e dei cittadini, perché lotta all’abusivismo e garanzie igienico sanitario non sono interesse solo ed esclusivamente degli addetti ai lavori.

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