Un commissariamento dietro l’altro e intanto si rischia di perdere la possibilità di investire in reti e condotte idriche, ammodernamenti di impianti, le risorse dei fondi europei. È questa la situazione in cui si trova l’Assemblea Territoriale Idrica, costituita dai sindaci dei 25 comuni della provincia di Trapani. È quanto emerso oggi a Palermo nel corso della audizione, innanzi la IV commissione dell’ARS, convocata proprio per discutere della situazione idrica in provincia di Trapani. Erano presenti i sindaci dell’Assemblea Territoriale Idrica o loro delegati, funzionari e dirigenti dell’Assessorato ai servizi di Pubblica Utilità – dipartimento acqua e l’Assessore Giovanni Di Mauro.
«Una audizione – spiega la deputata trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, componente la IV commissione – che avevo chiesto nel novembre scorso proprio per favorire un percorso condiviso con la Regione che portasse l’ATI della provincia di Trapani fuori dall’impasse in cui si trova da anni. Speravo che l’Assessorato regionale mostrasse un minimo di apertura verso l’ATI per superare una situazione difficile, anche sul piano economico finanziario, che non ha ancora consentito l’individuazione dl gestore unico».
La Regione nei giorni scorsi ha nominato Rosaria Barresi, dirigente regionale ed ex assessore regionale all’Agricoltura commissario straordinario con il compito di traghettare i Comuni dell’Ati idrico trapanese verso l’individuazione del gestore unico, così come prevede la norma in materia. Una partita che si trascina da lungo tempo e resa ancora più complessa da un contenzioso instaurato tra gli enti locali e la Regione.
«Il Governo regionale – dice Ciminnisi – da un lato ha nominato l’ennesimo commissario oggi grande assente all’audizione, dall’altro scarica sui sindaci della Provincia la totale responsabilità di uno stallo, di cui a fare le spese sono sempre e solo i cittadini, costretti a fare i conti con i disservizi atavici del servizio idrico».
«Una situazione – conclude la deputata trapanese – che paralizza gli investimenti sulle infrastrutture a valere sui fondi europei e che, nonostante questo, non vede alcuno sforzo interlocutorio da parte dell’Assessorato regionale, probabilmente già orientato verso altre “soluzioni” ministeriali, ormai prefigurate come ineluttabili. Se così fosse l’assessore Di Mauro ci dica esplicitamente se intende attendere l’ennesimo commissariamento dell’ATI che esautorerebbe definitivamente i 25 sindaci trapanesi».