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mercoledì, Maggio 15, 2024
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Trapani, ancora proteste contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi

di Valeria Marrone

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha identificato 51 siti idonei in Italia per ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari, e tra di essi figurano anche le aree della provincia di Trapani. Questa selezione fa parte di un processo che coinvolge diverse regioni italiane, con l’obiettivo di stoccare in sicurezza i rifiuti radioattivi generati dalle ex centrali e altri impianti nucleari del paese. Il governo, affrontando l’impasse sulla scelta del luogo, ha introdotto la possibilità di auto-candidature da parte dei comuni interessati, come strategia per sbloccare la situazione. Fino ad ora, solo pochi comuni hanno mostrato interesse, tra cui Trino Vercellese in Piemonte, dove sorge una delle ex centrali nucleari italiane. Questa iniziativa è parte di un processo che coinvolgerà diversi step burocratici e valutazioni ambientali, rendendo l’apertura del deposito prevista per il 2030 un obiettivo ambizioso. Il deposito comporta un cantiere da 900 milioni di euro, quattromila operai e quattro anni di durata, per realizzare novanta costruzioni in calcestruzzo armato, dette le celle, che a loro volta conterranno i moduli in cemento, dove saranno collocati i contenitori di metallo con i rifiuti. Un sistema a matrioska per sigillarli per i successivi 300 anni. A Trapani, dopo la recente manifestazione a Calatafimi-Segesta contro il Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi, il movimento di protesta si intensifica. Ieri, domenica 28 aprile, un’assemblea a Fulgatore ha visto la partecipazione di rappresentanti dell’intero mondo agricolo. Queste località sono state designate dalla SOGIN come possibili siti per il deposito, nonostante le obiezioni dei comuni e del precedente governo regionale. La paura e la preoccupazione si diffondono tra la popolazione locale, che teme decisioni imposte dall’alto senza tener conto delle loro voci. Il 2 maggio, a Trapani, sindaci, rappresentanti del mondo produttivo e sociale si uniranno in Piazza Vittorio per invocare una mobilitazione che protegga il territorio e il futuro delle giovani generazioni dall’eventuale imposizione del deposito radioattivo.

ASCOLTA L’INTERVISTA ALL’ASSESSORE PELLEGRINO

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