di Valeria Marrone
Oggi è Giovedì 18 Aprile. Siamo nel 109º giorno dell’anno e mancano 257 giorni alla fine del 2024.
A Trapani, il sole sorge alle 06:30 e tramonta alle 19:49.
La luna è crescente ed è illuminata al 75%.
Santo del giorno: San Galdino, vescovo nato nel 1096 a Milano, è anche compatrono della città. Durante lo scisma del 1159, sostenne papa Alessandro III contro l’antipapa Vittore IV, appoggiato da Federico Barbarossa. È noto per aver contribuito alla ricostruzione di Milano dopo la distruzione operata da Barbarossa e per il suo impegno nel soccorrere i poveri, distribuendo loro viveri quotidianamente. Morì il 18 aprile 1176 sul pulpito della Chiesa di Santa Tecla a Milano.
Proverbio siciliano: “L’amici chi salutu sunnu tanti, ma chiddi di cori picca e nenti“.
(Trad.: “Gli amici che saluto sono tanti, ma quelli sinceri poco o niente”).Questo proverbio siciliano suggerisce che avere molti amici non significa necessariamente avere amicizie sincere e profonde. È meglio avere pochi amici veri che molti superficiali. La qualità delle relazioni è più importante della quantità.
Aforisma del giorno: “La felicità non è qualcosa che si possiede, ma qualcosa che si fa.” – Aldous Huxley.
Questo aforisma di Huxley mette in luce il concetto che la felicità non è un destino da raggiungere, ma piuttosto un modo di vivere e di affrontare la vita. Suggerisce che la felicità non dipende tanto dalle circostanze esterne quanto dalle nostre scelte e azioni quotidiane. Ci invita a concentrarci sul fare, sull’atteggiamento e sulle attività che ci portano gioia piuttosto che aspettare passivamente che la felicità ci venga consegnata.
Curiosità: Il 18 aprile si celebra la Giornata mondiale dei monumenti e dei siti culturali. Questa ricorrenza è stata istituita nel 1982 dall’ICOMOS (International Council of Monuments and Sites) e dalla Conferenza Generale UNESCO.
Nati oggi: Il 18 aprile 1967 nasce Fabio Caressa, giornalista, telecronista sportivo e conduttore televisivo imprenditrice.
Accadde oggi:Il 18 aprile 1945 gli inglesi attaccarono con quasi mille aerei, sganciando circa 7mila bombe.
Helgoland è un piccolo arcipelago nel mare del Nord, a una settantina di chilometri dalla costa della Germania. Due isole, delle quali solo una abitata. Appartenne prima alla Danimarca, poi al Regno Unito, che nel 1890 lo cedette all’impero tedesco. Ha avuto una grande importanza storica e strategica. Un tempo era una meta turistica: vi soggiornò Hoffmann von Fallersleben, che proprio lì scrisse l’inno nazionale tedesco. Negli anni Venti fu la volta di Heisenberg: complice il clima, il fisico formulò la “Meccanica delle matrici”. Data la posizione strategica, i nazisti trasformarono l’isola principale in una fortezza. Il 18 aprile 1945 gli inglesi attaccarono con quasi mille aerei, sganciando circa 7mila bombe. Finita la guerra, Londra occupò l’arcipelago. Il 18 aprile 1947 scattò l’operazione “Big Bang”: i britannici fecero saltare quello che restava delle fortificazioni con 7400 tonnellate di esplosivo, uno dei più grandi “botti” non-nucleari della storia. Le isole tornarono alla Germania nel 1952.