La nomina a consulente a titolo gratuito dell’ex assessore Dario Safina fa discutere gli ambienti politici. A destra come a sinistra (a sinistra un po’ meno a dir la verità). Un escamotage di Tranchida e Safina perché quest’ultimo rimanga con un piede dentro palazzo d’Alì che il segretario di Fratelli d’Italia, Maurizio Miceli, ha commentato con sarcasmo: «da assessore a consulente il passo è breve, da inopportuno a ridicolo pure».

«L’assessore Safina – scrive Miceli – si dimette dal suo incarico per candidarsi alle elezioni regionali, così come prevede la legge. Dato che il sindaco Tranchida gli vuole consentire una campagna elettorale da figura para istituzionale si inventa il ruolo di consulente gratuito. Praticamente un assessore ombra ma alla luce del sole».

Per l’esponente di Fdi una mossa «per giustificare, nel caso di sconfitta alle regionali, un ritorno allo scranno di governo in città, come se nulla fosse accaduto». Infine la stoccata finale per il sindaco: «Tranchida utilizza la cosa pubblica come una cosa privata, un’appropriazione mortificante delle istituzioni».

Anche la consigliera Anna Garuccio ha espresso perplessità sulla nomina a consulente gratuito di Safina. «Gratuito o retribuito che sia – dice Garuccio – la nomina a consulente aggira la norma sulla ineleggibilità perché, di fatto, Safina, benché dimessosi, continua ad esercitare le stesse influenze nei confronti del personale per le materie che trattava da assessore in carica».