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venerdì, Maggio 17, 2024
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Discriminato un cameriere dell’Agriturismo Vultaggio. I titolari: “l’inclusione per noi è fondamentale”

Di Jana Cardinale

“L’integrazione per noi è una condizione che riteniamo acclarata. Abbiamo manifestato la nostra amarezza in un post su facebook quasi per istinto, e per dimostrare ad Amza, che ancora oggi era scoraggiato, che lui per noi è importante. Siamo lieti della reazione e dei riscontri, anche se l’intento non era quello di diventare ‘popolari’. Ringraziamo chi ha espresso solidarietà a noi e a lui”. Sono queste le parole di Giuseppe Vultaggio, titolare dell’omonimo Agriturismo che, più o meno all’ora di pranzo, ha divulgato sui social una nota in cui comunicava che ieri nel suo locale si è verificata “una cosa che ci ha lasciato senza parole e molto amareggiati, ossia la spiacevole presenza di alcune persone che hanno avanzato richiesta di non voler essere serviti da Amza, un nostro collaboratore di sala camerunense. Un instancabile lavoratore, garbato e gentile. Vorremmo chiarire e comunicare – si legge nel loro post – che da noi l’accoglienza e l’inclusione è un modo di pensare e di vivere. E che se tra i nostri clienti o ospiti c’è qualcuno che non ha piacere nell’essere servito da Amza o da qualsiasi altro nostro collaboratore per motivi non strettamente professionali, non sarà il benvenuto e non verrà servito affatto da nessun altro”. Tantissimi i commenti di plauso e solidarietà rivolti immediatamente all’Agriturismo e di condanna di quell’atteggiamento che non si può che definire razzista nei confronti di quei clienti. “Tra i miei più storici collaboratori c’è un ragazzo proveniente dal Kosovo – continua Vultaggio – ha famiglia qui e ora cittadinanza italiana. Lavora con me da circa due anni dopo il suo arrivo, da sempre, ed è una persona di fiducia oltre che un amico. Da noi la presenza delle persone di altra nazionalità è del tutto naturale: per il Ramadan si fermano all’orario della preghiera e nei loro piatti non c’è mai stata carne di maiale. Ieri sera dopo aver saputo dell’episodio, solo dopo aver già servito ai clienti l’antipasto, io e il caposala siamo intervenuti con distacco, rispetto professionale e inevitabile freddezza, per servire la cena. Amza aveva appena portato loro dell’acqua quando ci hanno fatto sapere di non voler essere serviti dal ‘ragazzo di colore’. Al contrario abbiamo sempre ricevuto i complimenti da parte dei clienti per la sua educazione oltre che per il buon livello di servizio nonostante provenisse da un’esperienza lontana e tutto questo mondo per lui era nuovo. E’ stato veloce nell’apprendere, volenteroso e sempre in prima linea. Ho saputo dopo un po’ dell’episodio e ho visto mia moglie molto amareggiata. Per noi è importante che non si verifichi più, ma ci siamo premurati a dire ad Amza che le discriminazioni esistono purtroppo nei confronti di chiunque a causa dell’ignoranza di alcune persone. Vanno superate con fermezza”.

A commentare sui social l’episodio è stato anche l’On. Dario Safina, che nella sua pagina scrive: “Una città che vuole davvero diventare europea non può sopportare decisamente atteggiamenti del genere che ci fanno mortificare.

Da rappresentante delle istituzioni sento il dovere morale di dare tutto il mio solidale affetto e sostegno ad Amza e a tutto lo staff dell’Agriturismo Vultaggio. Episodi del genere non dovrebbero esistere e vanno combattuti con l’arma della cultura e della fratellanza”.

Allo stesso modo l’Amministrazione Comunale di Misiliscemi nella propria pagina scrive: “Esprimiamo un plauso, oltre che la nostra vicinanza, ai titolari dell’Agriturismo Vultaggio, che in un post su facebook ci hanno resi tutti partecipi di un triste e ingiusto episodio verificatosi nelle scorse ore presso la loro attività. La loro presa di posizione chiara e inequivocabile fa loro onore e rende noi orgogliosi del fatto che nel nostro territorio, a fronte di atteggiamenti, vogliamo sperare e immaginiamo, sempre più sporadici, c’è chi con il linguaggio orale e pratico dell’integrazione sa fornire risposte importanti su un argomento qual è quello dell’umanità e della fratellanza, che non può ammettere esitazioni. Ad Amza va il nostro augurio di buon lavoro, sempre a testa alta”. Nel pomeriggio è intervenuto anche l’On. Pietro Bartolo, che ha scritto: “Non è la prima volta purtroppo che si verificano episodi come questo. È successo al ristorante di Mareme Cisse e ad Agrigento e poi a Licata, alla Fauzzeria di Graci Gianluca. Adesso a voi. Ogni volta è un colpo allo stomaco, colmo di indignazione. A voi e ad Amza tutta la mia solidarietà, ma permettetemi di esprimere anche l’apprezzamento e la condivisione per ciò che affermate nel vostro post. Non è solo una denuncia quella che fate ma la dichiarazione di un modo di essere che fa del vostro agriturismo, un luogo di umanità in cui non conta il colore della pelle o la provenienza, contano le persone e il loro valore. Solo quando per tutti l’inclusione sarà un modo di essere e di pensare, il razzismo potrà dirsi davvero sconfitto. Grazie”.

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