La legge c’è. Sembrerebbe essere tra le più avanzate d’Europa in materia di agroecologia, per avviare una sostanziale riforma dei sistemi di produzione agroalimentare, per venire incontro alle questioni relative ai cambiamenti climatici, al miglioramento della qualità degli alimenti e a tecniche di produzione che salvaguardino il territorio e l’ambiente. L’ha approvata all’unanimità l’ARS il 29 luglio scorso ma perché la normativa prenda corpo e concretezza nelle aziende agricole è necessaria la firma del decreto attuativo da parte dell’assessore competente. Il coordinamento agroecologia della Sicilia ha chiesto per questa ragione un incontro urgente con l’assessore Toni Scilla.

La mancanza dell’emanazione del decreto sta mettendo in seria difficoltà tutte quelle aziende che, volendo effettuare il passaggio al sistema agroecologico, si trovano nell’incertezza più assoluta, non potendo predisporre gli interventi colturali per tempo, rischiando anche di perdere l’annata agraria 2022-2023. I diretti interessati sono inoltre preoccupati che ritardi possano incidere negativamente anche sul prossimo Programma di Sviluppo Rurale 2023-2027, a cui la legge del 29 luglio rimanda, per le premialità che vengono riconosciute alle aziende che vogliono effettuare la transizione verso il sistema agroecologico.