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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Vittoria tutto cuore

Impresa che rimarrà negli annali per la Pallacanestro Trapani che in emergenza infortuni batte Torino in trasferta. 94-96 il risultato finale

Impresa. Miracolo sportivo. Vittoria eroica. Partita che entrerà nella storia. Queste le prime cose che vengono in mente a chi è sopravvissuto, senza morire d’infarto, alla vittoria di ieri della Pallacanestro Trapani a Torino, battuta in casa solo da Cantù, senza Mollura, Carter e Massone e con Stumbris che si è reso disponibile solo prima della gara. A dirla con le parole del coach di Torino, Franco Ciani, “se avessimo vinto noi, per quanto fatto vedere, sarebbe stato un furto”. Quella di ieri della Pallacanestro Trapani, non è una vittoria. È una piece di teatro, dove c’è un copione da seguire ma è su altro che ci si rifà per valutare la buona riuscita, e cioè sull’impatto emotivo che si genera nello spettatore. Nella capacità di rendere magico “lo spettacolo” e di sottolineare con naturalezza, orgoglio e carattere, il riuscire a portare a termine “gli atti” non evidenziando nulla se non il valore insito nell’attore. Solo nella voce tremante per l’emozione di coach Parente, per la prima volta in tutti questi anni, si intravede lo sforzo e la consapevolezza che questo gruppo, fatto di uomini , è molto di più rispetto alle avversità. A guardare le mani ferme di Stumbris e Renzi, 27 e 19 punti per loro, i 39 minuti e mezzo in campo per Romeo, le prestazioni super di Guaiana e Rupil , gli 11 minuti per Kovachev, il canestro di carattere di Minore, non troviamo il gruppo che non si è neanche riuscito ad allenare decentemente in settimana. Troviamo un gruppo coeso che ha messo in campo la voglia di giocare, col sorriso, come aveva chiesto coach Parente. Al di là di tutto. Un allenatore, uno staff ed una squadra che si somigliano molto, che non mollano. Mai. Neanche quando inevitabilmente le forze sul finire dei 40 minuti sono venute meno. Non è stato il fato, e neanche gli astri. Sono stati solo loro a costruire la vittoria secondo dopo secondo. Con fiducia l’uno nell’altro. La vittoria più bella. Forse più di quella con Tortona di due anni fa, più di quella con Piacenza della scorsa stagione. Più della salvezza che speriamo arrivi prima possibile. Più di tutto il contorno. Una vittoria di chi sa che lo sport non è solo sport. Di chi ieri con la pioggia è andato ad accogliere la squadra al Pala Auriga per dire “grazie”. Quel grazie che in una società come la nostra, in cui tutto si fonda sull’istante, riecheggerà per un bel po. Perché ciò che questa partita ha lasciato, è davvero molto di più. 

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