di Federico Tarantino

«Ho firmato un accordo vincolante che prevede anche il versamento di una caparra per l’acquisto del palazzo». Con queste parole Renato Picciotto ha affermato lo stato estremamente avanzato per la conclusione dell’accordo che lo porterà ad essere proprietario dell’edificio che ospitò la Banca d’Italia. La struttura si trova nella centralissima piazza Scarlatti ed è stata costruita negli anni cinquanta nell’area comunale dove sorgeva il teatro “Garibaldi”, bombardato nella seconda guerra mondiale. Un investimento importante per Renato Picciotto, che dopo gli anni in Svizzera, ha spostato i suoi interessi nel settore turistico. L’imprenditore vorrebbe trasformare l’ex palazzo della Banca Italia in un hotel, dedicando ampio spazio anche al mondo della ristorazione.

Una notizia, che, oltre ad avere valenza economica e turistica, fa lanciare uno sguardo anche allo sport, con una città lontana dalla maglia granata da diversi mesi. Picciotto, avvicinatosi in questi mesi alla realtà calcistica, ha da sempre espresso la sua volontà di far ripartire il calcio a Trapani, ma prima intendeva chiudere positivamente la trattativa per l’edificio di piazza Scarlatti. Una contrattazione in conclusione considerati gli atti già firmati per il palazzo. A detta dell’imprenditore settantasettenne avrebbe informato il sindaco Giacomo Tranchida dello stato dei negoziati dell’ex edificio della Banca d’Italia ed adesso sarebbe pronto a presentare una manifestazione d’interesse per la formazione sportiva. Per i tifosi granata sembra una luce in fondo al tunnel. Per la costituzione della nuova società calcistica, tutto, però, è ancora in via definizione con la palla che adesso al Comune di Trapani. Si attende un avviso pubblico che possa far ripartire il calcio a Trapani dalla serie D. Picciotto non è il solo a concorrere per la maglia granata, ma il passo deciso verso il palazzo della Banca d’Italia rappresenta un passaggio importante per le sorti del mondo del pallone trapanese.