L’agente di polizia arrestato, dai suoi colleghi e dai carabinieri lunedì scorso si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia innanzi al giudice per le indagini preliminari. Secondo le accuse formulate dalla Procura della Repubblica di Trapani l’uomo avrebbe nutrito una malsana pulsione sessuale nei confronti della figlia che sarebbe sfociata in ripetuti atti di violenza sessuale, fin da quando la ragazza, oggi ventenne, era minorenne. Una passione insana del padre adottivo che sarebbe stata manifestata anche attraverso messaggi in chat privata e richieste inopportune divenute una forma di stalking, e che sarebbero documentate fino a poco tempo prima dell’arresto. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Agnello e dal sostituto procuratore Francesca Urbani. L’arresto è stato operato lunedì scorso ma se ne è avuto notizia ieri, per altro in maniera frammentaria, solo perché è stato celebrato l’interrogatorio di garanzia innanzi al GIP. Secondo quanto pubblicato oggi dal Giornale di Sicilia la ragazza avrebbe anche tentato di denunciare le violenze rivolgendosi ad un collega del padre che, invece, l’avrebbe invitata a lasciare perdere. Da qui deriverebbe la denuncia della ragazza ai carabinieri.