Il giudice di pace di Tortona ha rigettato la richiesta di risarcimento di una famiglia della provincia di Alessandria avanzata contro la società Aurum Fram srl, gestore dell’albergo di Punta Fram di Pantelleria. La famiglia nell’agosto del 2019 è stata ospite presso l’Hotel Punta Fram denunciando asserite gravi carenze igienico-sanitarie, negli spazi adiacenti alla piscina e nei locali a servizio dei bagnanti, e denunciando casi di dermatite da contatto tra i bambini comparsa dopo il bagno in piscina. La famiglia si è rivolta alla associazione di tutela dei diritti dei consumatori CODICI che ha seguito la vicenda e assistendola legalmente. Secondo CODICI la denuncia della famiglia alessandrina sarebbe stata documentata dagli ispettori dell’Ufficio Igiene Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, da una ispezione del NAS dei Carabinieri, dalla Polizia Municipale, e da una ordinanza sindacale che dispose la chiusura della piscina.

Secondo CODICI “elementi più che sufficienti per stabilire le responsabilità, da noi attribuite alla società Aurum Fram Srl, ma evidentemente non per il giudice, che in primo grado ha rigettato con condanna alle spese legali”. “In sostanza – ammette la stessa associazione CODICI – il giudice ha ritenuto che la documentazione prodotta non abbia rilevanza probatoria” benché essa provenga dai controlli dell’azienda sanitaria locale, del Comune e dei Carabinieri. Codici annuncia appello contro la sentenza del giudice di Pace e la commenta parlando di “amarezza e incredulità per quanto accaduto”.

Per l’associazione CODICI un precedente, una “disapplicazione giurisprudenziale – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di CODICI – ad una delle normative inderogabili in materia di turismo e trasporti”. “Il giudice – dice Giacomelli – pur di dare ragione alla struttura dimentica una delle regole fondamentali del processo: spetta al debitore dare prova dell’esatto adempimento, mentre, nel nostro caso, il giudice ha invertito l’onere della prova oltretutto affermando che i documenti prodotti dalle pubbliche autorità non provano il disagio subito”.

Per il segretario nazionale di CODICI “pur essendo chiari e noti, i diritti vengono ignorati dai giudici. È un fenomeno diffuso, che negli ultimi anni ha registrato una preoccupante accelerazione. Di sicuro, questo nuovo orientamento non ci fermerà. Continueremo a batterci in aula per difendere i diritti dei consumatori, che esistono e non devono essere ignorati”