La maestra di Campobello di Mazara, Laura Bonafede, ritenuta l’ amante storica del boss Matteo Messina Denaro, ha chiesto di essere giudicata con il rito abbreviato. L’istanza è stata avanzata al giudice per le udienze prelimiari Paolo Magro. Laura Bonafede venne arrestata nell’aprile del 2023. Il reato di favoreggiamento aggravato contestato inizialmente alla donna venne poi modificato, nel corso delle indagini, in associazione mafiosa.
Figlia dello storico padrino di Campobello Leonardo Bonafede, la maestra è cugina di Andrea Bonafede, il geometra che ha prestato l’identità al boss durante l’ultima fase della sua latitanza. Secondo la Procura di Palermo, avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella latitanza Messina Denaro. I due, insieme con la figlia della donna, Martina Gentile, indagata per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena, avrebbero vissuto insieme e si sarebbero comunque sempre frequentati. «Eravamo una famiglia», scriveva il capomafia in un pizzino diretto a Blu, uno dei nomi in codice usati per la maestra. Lei si occupava del sostentamento e della sicurezza del boss, gli faceva la spesa durante la pandemia nel timore che si ammalasse e non potesse uscire di casa, condivideva con lui linguaggi cifrati, segretissimi pizzini, affari e informazioni sulla cosca.
Frattanto, oggi pomeriggio, innanzi al Tribunale di Marsala, sarà ascoltato, in qualità di teste, il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, nell’ambito del processo contro il medico Alfonso Tumbarello, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e falso in atti pubblici. per avere redatto numerosi certificati a nome di “Bonafede Andrea”, per consentire al capomafia castelvetranese di potersi curare. Oltre a Castiglione, il Pm della Dda di Palermo Gianluca De Leo ha citato, come testimone, anche la segretaria del medico. (Lu.Tod)