L’Agenzia internazionale Standard & Poors, nell’ultima edizione del suo periodico bollettino S&P Global Ratings, esprime apprezzamento per l’attività del Governo regionale in ordine al risanamento dei conti pubblici e pone la la Sicilia in rating BBB- con prospettive stabili.

“A nostro avviso – si legge sul bollettino S&P Global Ratings – La performance di bilancio della Sicilia è rimasta solida nel 2020 e ci aspettiamo solo un moderato indebolimento nel 2021-2023. Ci aspettiamo che la regione utilizzi la sua riserva di liquidità, attualmente ampia, per ridurre progressivamente i debiti accumulati. Il sostegno finanziario del governo centrale alla Sicilia nel 2020 sarà sufficiente per coprire il deficit di bilancio della regione a causa dell’aumento della spesa sanitaria e delle mancate entrate derivanti dalla pandemia COVID-19”. Sul fronte del debito e della liquidità, S&P afferma che “L’outlook stabile riflette la nostra aspettativa di bilanci equilibrati e di un debito in graduale diminuzione. Riflette anche la nostra previsione che le riserve di liquidità della Sicilia, pur diminuendo gradualmente per ridurre i debiti, dovrebbero rimanere superiori ai suoi requisiti di servizio del debito”.

L’Agenzia di Rating riconosce inoltre l’intensa attività di collaborazione tra il Governo regionale e lo Stato e l’efficacia delle sue azioni di ripianamento della situazione debitoria ereditata dalle passate gestioni: “Consideriamo anche la performance relativamente stabile della regione sia dovuta agli accordi firmati negli ultimi anni con il governo centrale, con cui si è assicurata maggiori entrate in cambio di controlli di spesa più severi. […] Ci aspettiamo che la Sicilia continui a beneficiare dei fondi europei, compresi quelli legati allo sforzo di risanamento straordinario. Ci aspettiamo livelli leggermente più alti sia di entrate in conto capitale che di capex nel 2021-2023 rispetto agli anni precedenti. Riconosciamo che è stato storicamente difficile per la Sicilia eseguire pienamente i progetti di investimento legati ai fondi UE. Nel complesso, ci aspettiamo che la Sicilia registri leggere eccedenze dopo i conti in conto capitale per la durata del nostro periodo di previsione triennale. Data questa performance, non ci aspettiamo che la Sicilia emetta nuovi prestiti. Prevediamo quindi che il debito sostenuto dalle imposte continuerà a diminuire gradualmente, raggiungendo il 41% delle entrate operative consolidate nel 2023, dal 45,5% del 2019. I nostri dati sul debito sostenuto dalle tasse per la Sicilia includono il debito diretto del governo regionale e i debiti dei suoi enti pubblici e delle unità sanitarie”