La Direzione Investigativa Antimafia oggi ha eseguito un decreto di confisca nei confronti di Giovanni Pilo, 83enne, imprenditore edile palermitano residente in provincia di Roma e con interessi economici nelle province di Palermo e Trapani. Il provvedimento è stato emesso dalla Prima Sezione Penale e Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Investigativa Antimafia. Giovanni Pilo, 83 anni, è ritenuto uomo d’onore della famiglia mafiosa di Resuttana. È spostato con Anna Gambino, sorella di Giacomo Giuseppe detto “u’ tignusu”, già capo del mandamento di San Lorenzo nonché componente della Commissione provinciale di Palermo, la cosiddetta cupola. Nel maxi a Cosa Nostra fu condannato a 7 anni di reclusione per partecipazione ad associazione mafiosa. Sul suo conto e sugli stretti rapporti con le famiglie mafiose palermitane ci sono agli atti le dichiarazioni di Tommaso Buscetta e Salvatore Contorno. Pilo secondo le ricostruzioni investigative avrebbe affiancato i “corleonesi” di Riina e Provenzano nell’urbanizzazione selvaggia e nella speculazione edilizia degli anni 70 e 80 (il cosiddetto “sacco di Palermo”). La Direzione Investigativa Antimafia ha posto in evidenza una netta sperequazione fra i redditi dichiarati da Pilo e gli investimenti sostenuti, da ritenersi pertanto frutto o reimpiego di capitali illeciti. La confisca che ha colpito beni intestati a Giovanni Pilo alla moglie e al figlio ha interessato una villa, e 145 beni immobili, tra i quali anche numerosi terreni, ubicati tra Palermo, Roma e Trapani, l’intero capitale sociale di otto società di capitali, quattro polizze assicurative e cinque conti correnti con ingenti saldi. Il valore complessivo dei beni, già sottoposti a sequestro dalla DIA nel giugno 2020, e che oggi che passano definitivamente al patrimonio dello Stato ammonta a 40 milioni di euro.
La DIA confisca beni per 40 milioni di euro
Il decreto del Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo ha colpito Giovanni Pilo, imprenditore edile 83enne vicino a Riina e Provenzano