Poco più di una settimana fa durante la sua visita nell’isola il commissario Covid, Generale Figliuolo, chiedeva di passare dall’obiettivo di 20.000 dosi giornaliere a 50.000. Oggi in Sicilia il dato risulta essere fermo a circa 13.500 dosi al giorno: insomma, invece di aumentare, la somministrazione di vaccini in Sicilia rallenta. Il mantra del presidente Musumeci, che attualmente è anche assessore ad interim alla Salute e commissario Covid in Sicilia, è che mancano i vaccini. La sensazione, però, è che manca anche l’organizzazione, almeno nella parte della, auspicabile, risposta da parte dei call center e degli operatori addetti alla interlocuzione con l’utenza. Solo stamani in redazione abbiamo ricevuto due segnalazioni. La prima da parte di un signore, diabetico e obeso grave, che ha tentato la prenotazione attraverso il portale nazionale, senza riuscirvi. Poi ha provato l’inserimento nelle liste vaccinali, come obeso grave con indice BMI >35, inviando una mail a vaccinicovid@asptrapani.it. Mail inviata il 30 marzo, ancora senza risposta. Ma dobbiamo tener conto che in mezzo c’è il fine settimana di Pasqua. Ancora più grave l’altro caso. Una signora affetta da sclerosi multipla, con paresi spastica e già sottoposta in passato a diversi interventi chirurgici. Anche questa signora ha tentato di iscriversi nelle liste di vaccinazione sia dal portale nazionale, gestito dalle poste italiane, sia dal partale della regione siciliana. Entrambe le piattaforme non hanno consentito l’accesso con codice fiscale e tessera sanitaria. Eppure si tratta di una paziente le cui patologie sono già classificate dal ministero della Sanità tra quelle che hanno priorità di vaccinazione con pfizer in quanto soggetti molto fragili. Nella fattispecie la sclerosi multipla ha numero di classe 046 e codice di esenzione 340. Il marito della signora avrebbe diritto alla priorità di vaccinazione in quanto care-giver, oltre a essere diabetico insulinodipendente, ma anche per lui nessuna possibilità di accesso alla liste di attesa.