di Chiara Conticello
Dovrebbero bastare un po’ di buon senso e le più elementari regole per evitare sprechi davanti ad una emergenza idrica.
Evidentemente, però, così non è. Tant’è che il Comune di Trapani ha predisposto un’ordinanza che punta a risparmiare oltre 10mila litri di acqua all’anno.
Ai cittadini è stato richiesto un utilizzo estremamente parsimonioso dell’acqua che arriva dalle condotte comunali, limitando il consumo ai soli usi domestici ed igienico sanitari.
Ma non solo.
Perché il provvedimento, infatti, vieta l’utilizzo dell’acqua potabile per il lavaggio dei veicoli privati – anche se ammesso l’uso del solo secchio evitando così il getto continuo -. Ed ancora per il lavaggio di cortili e piazzali, per alimentare fontane ornamentali, vasche e piscine private non dotate di dispositivi per il riciclo e per riempire vasche d’accumulo non strettamente legate a fini produttivi. Queste attività saranno consentite solo in presenza di pozzo privato adibito.
Ovviamente, il provvedimento riguarda solo gli utenti del servizio idrico e non le attività economiche.
Ma non è finita qui: nell’ordinanza vengono indicate le regole per una buona innaffiatura delle piante.
Se proprio è indispensabile farlo, bisognerà innaffiare le piante del proprio balcone o del proprio giardino durante la notte, dalle 23 alle 5 del mattino, così l’acqua evaporerà più lentamente, per un risparmio complessivo di circa 10 mila litri all’anno.
Il mancato rispetto delle regole comporterà una sanzione che va da 25 a 500 euro.
Adesso resta da capire come saranno effettuati i controlli, per esempio, al cittadino di turno che innaffia le piante nella propria abitazione. Cittadini che, evidentemente, non hanno capito l’importanza dell’acqua e continuano a sprecarla, costringendo il Comune a redigere un’apposita ordinanza perché il buon senso non basta.