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domenica, Aprile 28, 2024
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Le 3 domande della domenica a… Vincenzo Scontrino

Il Presidente dell’Istituto Autonomo per le case popolari di Trapani risponde su Misiliscemi, gli interventi in provincia e i progetti in arrivo

Avvocato Scontrino, con il nuovo Comune di Misiliscemi possiamo ipotizzare la realizzazione di nuovi agglomerati urbani destinati a case popolari?

Sarà la nuova amministrazione ad individuare le necessità abitative laddove ve ne siano. Un nuovo comune può rappresentare una nuova e diversa visione di quartiere popolare e non nascondo che potrebbe essere una sfida interessante. In ogni caso siamo disponibili a collaborare con chiunque, e su qualunque tipo di progetto.

L’IACP di Trapani sembra in continuo fermento. Cosa c’è all’orizzonte?

Siamo già pronti ad utilizzare i fondi del PNRR, a breve usciranno i bandi ed entro fine anno, esattamente in linea con i tempi dettati dal Governo, saranno appaltati i lavori. Alcune economie ci hanno consentito di farlo, infatti metteremo a disposizione di tali progetti finanze proprie dell’ente, dal momento che il vertiginoso aumento dei prezzi ha colpito anche il comparto edile, per cui il valore dei progetti ha dovuto essere integrato da finanza che non è, al momento, disponibile nei fondi PNRR. Porteremo a compimento i programmi di social housing nei comuni di Valderice, Castelvetrano, Mazara, Marsala. A Mazara infine stiamo per consegnare dei nuovi alloggi. Infine stiamo lavorando su programmi innovativi, quali le comunità energetiche, progetti che possono alleviare e migliorare la disponibilità economica delle famiglie che alloggiamo.

Eppure ci sarebbero da sistemare numerose abitazioni popolari, ci sono interi quartiere che necessitano di manutenzione.

Vi fornisco dei numeri: il tasso di evasione del canone che registriamo è del 70 percento. Questo dato incide pesantemente sia sotto il profilo finanziario che economico, infatti non solo non abbiamo soldi da spendere rapidamente per manutenere gli immobili, ma siamo sottoposti a limitazioni di spesa per effetto dell’iscrizione del fondo crediti di dubbia esigibilità in bilancio. La colpa di questo è da individuare in una miopia di politica finanziaria, che obbliga gli iacp alle regole di finanza pubblica degli enti territoriali. Ma se noi dobbiamo giustamente dare alloggio a famiglie senza reddito, che senso ha fare il contratto di locazione a 50 euro al mese, somme che per quanto scarse, queste famiglie non pagheranno mai? Se si vuole risolvere il problema, c’è necessità di un intervento normativo nel senso indicato. Infine, vorrei segnalare che la manutenzione ordinaria spetta al condomino, che spesso ahimè non cura il problema che poi inevitabilmente si amplia sino ad assumere carattere straordinario.

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