di Fabio Pace

È morto nella notte, dopo una travagliata malattia, il giornalista trapanese Giovanni Ingoglia, 75 anni. Comunista, sempre schierato nelle battaglie culturali e politiche, intellettualmente onesto. Fu collaboratore de L’Unità nella storica redazione palermitana di via Caltanissetta, quando direttore era Giorgio Frasca Polara divenuto poi capo ufficio stampa di Nilde Iotti. Fu anche corrispondente del giornale L’Ora da Trapani. Sue alcune approfondite inchieste sulla mafia trapanese negli anni ’70, firmate insieme all’amico e cognato Giacomo Galante. Per l’Unità e L’Ora era il giornalista che seguiva le attività e gli incontri di Enrico Berlinguer quando il segretario del PCI veniva in Sicilia. Intense le sue collaborazioni con la fondazione Orestiadi, quando ancora non esistevano i “comunicatori” specializzati nella cultura. Fu collaboratore e, soprattutto, amico personale di Ludovico Corrao e di altri intellettuali come Mino Blunda e politici del calibro di Emanuele Macaluso. Per la Fondazione Orestiadi immaginò e progettò la rivista culturale Labirinti, edita da Feltrinelli. Per il Partito Comunista Italiano, negli anni 80, fu responsabile nazionale per i beni culturali e il turismo. Il suo impegno politico lo portò al ruolo di vicesindaco e assessore nel comune di Favignana. Maturò le sue esperienze professionali anche come addetto stampa della Provincia Regionale di Trapani, della quale era dipendente, riuscendo a vincere la battaglia sindacale per l’affermazione giuridica dell’applicazione del contratto dei giornalisti e non quello dei pubblici dipendenti. Fu il primo giornalista a ricoprire questo incarico in un ente pubblico. Amante delle buone letture e dell’arte ricoprì per alcuni anni la carica di segretario provinciale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il sindacato dei giornalisti, nella quale ancora ricopriva il ruolo di vicepresidente del consiglio regionale. Una vita vissuta nel sindacato dei giornalisti ma, soprattutto, una vita vissuta nelle redazioni dei giornali e al servizio della cultura.Mancherà al mondo del giornalismo trapanese e a tutti noi che oggi pratichiamo le redazioni.