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domenica, Aprile 28, 2024
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Diverse centinaia di agricoltori hanno aperto il corteo di Marsala per manifestare la drammatica situazione del settore vitivinicolo

“Chiuderemo per un giorno e parteciperemo numerosissimi al corteo”. Lo avevano assicurato ai sindaci di Marsala e Petrosino i presidenti delle Cantine sociali, e così è stato. Diverse centinaia persone – con agricoltori, operatori e rappresentanti del comparto agricolo – hanno aperto ieri il corteo di Marsala per manifestare la drammatica situazione del settore vitivinicolo, aggredito da peronospora, cambiamenti climatici e caro prezzi. Partito dalla Fontana del Vino, per l’occasione zampillante di rosso, il corteo ha attraversato il centro cittadino e si è concluso in Piazza Della Repubblica. Qui gli interventi, a cominciare da quello del vescovo di Mazara, monsignore Angelo Giurdanella, la cui presenza era stata fortemente voluta dal mondo agricolo, dopo che lo stesso aveva inviato una lettera aperta a sostegno del comparto: “Così come mi sono preoccupato della questione sanità, sono preoccupato degli agricoltori che mi stanno a cuore. Sono qui per stare vicino alle fasce più deboli, dove ci sono pure gli agricoltori, i lavoratori della terra. È una responsabilità di tutti risolvere problema, ciascuno con il proprio contributo. E allora, mettiamoci tutti insieme sotto il segno della solidarietà sociale perchè occorre che l’agricoltura esca fuori da questa crisi, una crisi di disattenzione e trascuratezza”.

Il sindaco Massimo Grillo, dopo avere ringraziato il settore agricolo per la corposa presenza – sottolineando che è una sfida che coinvolge tutti, che ha bisogno di vederci uniti – ha affermato: “Bisogna saper andare oltre la politica, oltre le appartenenze, oltre le logiche della demagogia e della strumentalizzazione che in alcune occasioni tenta tutti noi. L’intervento paterno di Sua Eccellenza il vescovo ci dice di non smarrire il senso dell’unità”. Poi, rivolgendosi in particolare ai numerosi agricoltori: “Dietro ciascuno di voi c’è una famiglia, ci sono ferite che noi sentiamo nostre e che anelano risposte. E ci dispiace dire che dopo 40 giorni la Regione ancora non ci ha incontrati. E comunque, serve sì ristrutturare i debiti delle cantine, la distillazione di crisi, dichiarare l’avversità atmosferica, ma serve soprattutto far arrivare le risorse ai singoli agricoltori che non possono fronteggiare questo momento di crisi. Che non sono solo delle singole famiglie o degli agricoltori. È una crisi da 100 milioni di euro che ricade su tutta la nostra economia. Sosteniamo i giovani in agricoltura, stiamo attenti a non svendere i nostri terreni. Oggi abbiamo raggiunto un primo risultato, ma non ci fermeremo. Restiamo uniti”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Petrosino, Giacomo Anastasi: “Questo corteo è una tappa di una serie di iniziative che da mesi vedono i sindaci di questa provincia, i presidenti delle cantine sociali, le associazioni di categoria dibattere, confrontarsi, approfondire, fare proposte. Siamo qui per rivendicare la vocazione agricola e l’identità di questo territorio. Perchè la nostra storia affonda le mani nella terra fisicamente e con il corteo di oggi vogliamo sottolineare anche questo orgoglio contadino. Siamo assolutamente consapevoli che non è semplice neanche per la Regione trovare soluzioni, ma una risposta va data adesso. La prossima settimana, a Petrosino, avremo altri momenti di riflessione dove discuteremo proprio di cooperazione sociale e vi invito ad esserci”.

Sono pure intervenuti per dare il proprio contributo a sostegno del settore agricolo e vitivinicolo il sindaco di Santa Ninfa Carlo Ferreri (“non possiamo dimenticare le nostri origini”), il deputato regionale Dario Safina (“chi oggi non è qui sbaglia, occorre che il Governo faccia le proposte migliori per risolvere la crisi”), il responsabile de “I guardiani del territorio” Davide Piccione (“dopo scelte scellerate, la politica deve prendersi le sue responsabilità; l’agricoltore da solo non può sostenere i danni della mancata produzione”), il responsabile  del “Comitato giovani agricoltori” Antonio Parrinello (“l’agricoltura è fonte di economia per tutto il territorio trapanese. Qui perdiamo tutti, stateci vicini”). Poi il presidente Gaspare Baita, in rappresentanza delle Cantine sociali. Ha sottolineato l’eccezionalità della chiusura delle cantine al conferimento dell’uva, aggiungendo che “c’è un’economia in ginocchio e se l’agricoltore non ha reddito i suoi costi di produzione raddoppiano”.

L’esposizione sulla facciata di Palazzo VII Aprile dell’opera artistica di Fabio Ingrassia – rappresentativa del momento di crisi che attraversa il settore vitivinicolo – ha chiuso la manifestazione.

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